«Isernia è una realtà che ha delle potenzialità». Ne è convinta il nuovo prefetto Cinzia Guercio, che ieri sera ha incontro la stampa a pochi giorni dal suo insediamento. È in città da lunedì e già ha avuto i primi incontri istituzionali, per farsi un’idea più precisa del territorio e, soprattutto capire quali sono le criticità. Da una prima impressione, ad avviso del vertice del Palazzo del Governo, è necessario scommettere sulla cultura, per rilanciare il capoluogo come il resto della provincia.
«Prima di tutto – ha affermato – penso sia è necessario incrementare la domanda di cultura e di attenzione verso la popolazione, perché penso che sia fondamentale. L’impressione che ho avuto è che tutti gli attori istituzionali sono molto allertati e, soprattutto, si muovono nel rispetto di quelli che sono gli interessi della cittadinanza. Ma allo stesso tempo, è anche la cittadinanza che deve rendersi propulsiva».
Potenziare l’università potrebbe essere ad esempio un strumento efficace. «Non so quali siano i programmi del Ministero della Pubblica Istruzione, però – ha detto ancora il prefetto – è logico che l’università rappresenta la forma primaria sulla quale i giovani possono ricominciare a riappropriarsi della cultura e, soprattutto a confrontarsi».
Naturalmente tra le problematiche con cui il territorio fa i conti c’è l’inquinamento ambientale e, in particolare, le criticità che si registrano ormai da tempo sulla piana di Venafro.
«Le mie intenzioni – ha assicurato – sono quelle di proseguire lungo le linee già tracciate dal mio predecessore, per adeguarle a quelle che saranno le risultanze processuali o delle indagini tuttora in corso. Nel momento in cui dovesse essere accertato un inquinamento importante, si prenderanno i provvedimenti necessari attuando gli interventi possibili notiziandone anche il Ministero dell’Ambiente, anche se – come è noto – la competenza è della Regione».
Prima di arrivare a Isernia, il nuovo prefetto si è occupata di criminalità organizzata e di corruzione. L’area Venafrana è contigua alla provincia di Caserta, dove si parla molto di infiltrazioni malavitose. «Prima di tutto ‘l’infiltrazione’ va verificata – ha detto in merito – perché ne esistono vari tipi. So che su questo territorio, le questioni relative alla criminalità organizzata sono attenzionate, ma non risultano essere particolarmente evidenti. Questo non vuol dire che non ci sia una contiguità con la provincia di Caserta, però penso anche che, prima di parlare di criminalità organizzata bisogna un attimo riflettere. Ci sono poi dei fenomeni che vanno attenzionati in maniera costante , ma allo stesso tempo vanno verificati»
Infine la questione migranti, che ha visto il suo predecessore Guida molto impegnato per favorire l’integrazione. «Per quel che concerne l’accoglienza dei migranti e la gestione del fenomeno – ha sottolineato il prefetto – c’è il decreto sicurezza del ministro Salvini e, quindi, il Ministero sta emanando una serie di direttive a cui si atterranno tutti i prefetti presenti sul territorio nazionale. Queste direttive verranno emanate e via via verranno adeguate alle misure che sono state attuate».
Deborah Di Vincenzo