A differenza di quanto accaduto in altre realtà italiane non si sono registrate lunghe code e particolari disagi, ma è ancora tanta la confusione: è questo il quadro che ritrae la situazione a Isernia presso i Caf e il Centro per l’Impiego della Provincia al termine della prima giornata dedicata alla consegna delle domande per il reddito di cittadinanza. Numerosi, infatti, i cittadini che hanno avuto difficoltà nella comprensione di tutti i passaggi necessari alla domanda, soprattutto per quanto riguarda le Did, il patto per il lavoro e i valori dell’Isee.
Sono partite ieri le richieste per il reddito di cittadinanza, la misura del governo che vuole fornire un sussidio di disoccupazione e inoccupazione alle persone e alle famiglie che si trovano momentaneamente in difficoltà economica. Per fare domanda viene compilato un modulo che può essere presentato online, nei Caf o presso gli uffici postali. Dal 25 marzo al 15 aprile i moduli saranno inviati all’Inps e poi, dal 15 al 30 aprile, l’Inps verificherà il possesso dei requisiti e valuterà l’idoneità o meno al reddito. Infine, in caso di esito positivo, riconoscerà ufficialmente il beneficio e lo accrediterà su una carta di pagamento elettronica che viene emessa da Poste Italiane.
«Complessivamente, nella giornata di ieri, presso i nostri sportelli sono state stipulate una cinquantina di Did (Dichiarazione di Immediata Dispoibilità) – ha dichiarato Lorenzo Pezzullo, responsabile del servizio –. C’è stata un po’ di confusione per quanto riguarda le procedure. Molte persone, infatti, sono venute presso i nostri uffici per stipulare direttamente il patto per il lavoro, ignorando i passaggi necessari alla valutazione delle domande. Ad occuparsene, infatti, sarà l’Inps a partire dalla seconda metà di aprile e poi darà un esito positivo o negativo. In caso di esito positivo entrerà in gioco il Centro per l’Impiego, che farà, sempre tramite l’Inps, una cernita delle persone che possono stipulare il ‘patto per il lavoro’, mentre a quelle non in grado di sottoscriverlo verrà riconosciuto solo il contrasto alla povertà». La somma, infatti, si divide in integrazione al reddito familiare e sostegno per pagare l’affitto o il mutuo, ma la cifra complessiva che si potrà ricevere sarà calcolata in base al numero di persone che fanno parte del nucleo familiare del richiedente.
Da quanto si è appreso presso il Centro per l’impiego della Provincia, delle cinquanta Did presentate, tutti i richiedenti hanno più di 50 anni e sono padri di famiglia, di questi venti appartengono alla comunità rom.
Tante anche le persone che si sono rivolte ai Caf per la procedura. «Presso la nostra struttura – ha spiegato Monica Cimorelli, titolare del Patronato Labor di Isernia – si sono rivolti soprattutto uomini, provenienti da tutta la provincia, che hanno perso il lavoro e che attualmente non possono neppure contare su forme di sostegno a reddito».
Potranno ottenere il reddito di cittadinanza i nuclei familiari che – al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata della sua erogazione – avranno una serie di requisiti che riguardano residenza, cittadinanza o soggiorno, ma anche requisiti economici e altri ancora che hanno a che fare con il possesso di beni durevoli.
Per ottenere il reddito di cittadinanza, i componenti del nucleo familiare maggiorenni (escluso chi ha più di 65 anni o chi vive in situazione di disabilità), non occupati e che non frequentano un regolare corso di studi o di formazione devono stipulare con i centri per l’impiego un ‘patto per il lavoro’, partecipare a corsi di formazione e accettare uno dei primi tre lavori congrui che gli saranno eventualmente offerti. Devono, inoltre, partecipare a progetti utili per la collettività organizzati a livello comunale.
Valeria Migliore

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.