Operazione ‘White Rabbit’: restano in carcere e ai domiciliari i nove indagati nell’ambito dell’inchiesta della Squadra Mobile che ha permesso di disarticolare il traffico di cocaina tra la Puglia e Isernia. Lo ha stabilito il gip del tribunale pentro Michaela Sapio, che ha respinto le istanze dei difensori, che avevano chiesto misure meno afflittive per i loro assistiti. Un’operazione imponente quella messa a segno la scorsa settimana, frutto di un’attività investigativa complessa, coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, svolta anche attraverso numerosi presidi tecnologici, che ha consentito smascherare un gruppo di italiani e di etnia rom stanziali nel capoluogo e nella provincia di Foggia dediti, appunto, allo spaccio di sostanze stupefacenti.
L’indagine è nata da un’attività di monitoraggio costante e capillare del territorio, che ha consentito di individuare, quali detentori del controllo dello smercio di droga ad Isernia, due coppie di rom e un altro giovane spacciatore. Tra gli arrestati anche un cantante neomelodico.
Attraverso le attività tecniche, avvalorate anche da numerosi servizi di osservazione controllo e pedinamento, si è riusciti a portare alla luce il giro di spaccio, in particolar modo di cocaina, ma anche il canale di approvvigionamento.
Gli inquirenti ipotizzano che, nel corso di 4 mesi, ogni 20/25 giorni arrivava in città una quantità di cocaina che variava dai 30 ai 100 grammi per un guadagno medio stimato di circa 15.000 euro. Le analisi tossicologiche effettuate sulla sostanza stupefacente sequestrata hanno rilevato un grado di purezza pari al 76%. I quantitativi che venivano trasportati erano sempre volutamente modici, proprio per non destare troppi sospetti. Nel corso delle perquisizioni eseguite durante il blitz della scorsa settimana, sono stati trovati e sequestrati 35 grammi di polvere bianca.
Un ruolo centrale, nel traffico di droga, lo aveva Vincenzo Ricci, detto ‘il coniglio’.
E, infatti, il nome dell’operazione ‘White Rabbit’ non è certo casuale. Il 62enne è considerato elemento di spicco del “Gruppo Lucera” e ritenuto di elevata caratura criminale. Nel corso delle indagini è stato accertato che l’uomo, con precedenti per reati specifici, in passato è stato reggente di un clan che operava nel territorio della provincia di Foggia. Arrestato, processato e condannato, qualche tempo fa ha finito di scontare una lunga pena. E per reintrodursi nel circuito criminale, grazie alla presenza di alcuni parenti nel capoluogo pentro, ha individuato il territorio di Isernia come luogo fertile per ampliare i suoi traffici illeciti. Gli agenti della Mobile hanno accertato che, accompagnato dai suoi collaboratori, è più volte arrivato in città per rifornire di stupefacente i pusher isernini.