C’è carenza di medici e in servizio sono stati richiamati i professionisti in pensione. Quelli che, però, possono e vogliono ancora lavorare vengono ‘mandati a casa’. È questa la paradossale situazione che si sta verificando all’Asrem e a raccontarla è Lucio Pastore, dirigente medico del Pronto Soccorso al ‘Veneziale’ di Isernia.
«Ho fatto causa all’Asrem perché ho diritto a lavorare ancora per un altro anno e mezzo – ha spiegato Pastore –. Non ci sono medici, richiamano quelli in pensione e io che ho tutte le carte in tavola per restare vengo pensionato».
Il 2 aprile il primario sarà chiamato in Tribunale a difendere il proprio posto di lavoro, mentre le candidature nei concorsi per i ‘camici bianchi’ restano scoperte. Per questo la direttiva del commissario ad acta Angelo Giustini autorizza l’Asrem «a espletare procedure per il conferimento di incarichi libero professionali estese anche ai medici specialisti in pensione», come si legge nella nota che è divenuta un caso nazionale.
«In questa situazione disperata il mio pensionamento appare come un attacco personale, altrimenti è totalmente ingiustificato. Mi sembra di vivere una dimensione schizofrenica: c’è in atto una misura di emergenza per la carenza di medici e io devo difendere il mio posto di lavoro – ha continuato il primario –. Questo provvedimento non può avere un valore di tipo amministrativo. È di certo legato a ragioni politiche».
Valeria Migliore

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