Disagi e proteste a Isernia a seguito della riorganizzazione degli uffici regionali.
Sul piede di guerra gli ingegneri che, ormai da giorni, stanno riscontrando notevoli difficoltà. Per questo il presidente dell’Ordine Domenico Cimorelli ha formalmente chiesto l’intervento del governatore Donato Toma e del suo Esecutivo.
«L’intera categoria – sottolinea Cimorelli – sta vivendo un grave disagio a seguito delle modifiche apportate agli organigrammi e al personale degli uffici regionali di Isernia, con particolare riferimento agli uffici del servizio tecnico per le Costruzioni». Dall’inizio della settimana, sono infatti decine le segnalazioni giunte all’Ordine da parte dei professionisti che evidenziano una situazione di stallo in cui versano le pratiche di Deposito Strutturale , Struttura Ultimata e Collaudi. «Abbiamo appreso dalla stampa – sottolinea ancora il vertice dell’Ordine – che la modifica degli organigrammi fa parte di un più ampio progetto di riorganizzazione del servizio mediante procedure informatizzate. A nostro avviso – evidenzia ancora Cimorelli – appare alquanto inappropriato anticipare lo spostamento di istruttori tecnici, senza avere prima organizzato concretamente il servizio». Da qui la richiesta degli ingegneri di Isernia di avere con la Regione un’audizione urgente, per attivare un tavolo tecnico, necessario per «dirimere la questione che – sottolinea ancora il presidente – in un periodo di crisi generalizzato del settore edile sta arrecando non pochi problemi e disagi ai professionisti del settore tecnico di Isernia con l’ulteriore aggravante che, il perdurare di tale situazione, può comportare inaspettate evoluzioni in termini di proteste nei confronti di noi organi di rappresentanza della categoria nonché delle istituzioni».
«A seguito di prime informali rimostranze – ha spiegato invece in merito il consigliere dell’Ordine Alessandro Di Cristinzi – pare ci sia stato un piccolo aggiustamento di tiro concretizzatosi in una nota interna circolata venerdì scorso che disponeva il rientro degli istruttori nelle originarie sedi lavorative, ma senza aver restituito loro le competenze di Servizio: praticamente erano fisicamente presenti in ufficio, ma svolgendo “in remoto” attività per altri Servizi (protezione civile, viabilità, ect.), non potendo svolgere, per contro, le mansioni a cui per anni erano stati destinati.
Ieri è accaduto l’assurdo: gli uffici del Servizio Costruzioni in Zona Sismica, negli orari di apertura al pubblico (9-12) sono rimasti senza personale, comportando in sostanza interruzione di pubblico servizio: numerose sono state le segnalazioni di colleghi che recatisi in loco per l’ordinaria discussione di problematiche tecniche si sono sentiti rispondere che la Sismica è chiusa perché non c’è nessuno!”. Io stesso sono stato a constatare la situazione, incontrando proprio in quel momento l’incaricata del Comune di Isernia addetta alla consegna delle pratiche sismiche, la quale, alla constatazione dei fatti è rimasta esterrefatta».