Puntare su arte, cultura e commercio per rivitalizzare il centro storico di Isernia. Se ne parla da anni e ora finalmente qualcosa si muove, grazie al progetto ‘Bounce Forward’. Quella messa nero su bianco è una vera e propria strategia di sviluppo, voluta dall’amministrazione comunale, che mira a dare un nuovo slancio al borgo, valorizzando il borgo attraverso interventi mirati. L’iniziativa punta anche a combattere il degrado e lo spopolamento della parte antica della città, un tempo vero motore dell’economia del capoluogo. Purtroppo, da più di un decennio a questa parte, complici la crisi economica e il depotenziamento della Provincia, si registra un’involuzione che ha determinato dilagante disoccupazione, ma anche l’impoverimento dei servizi pubblici e privati e di tutte le funzioni produttive. Da tempo si assiste impotenti alla desertificazione urbana, così come all’abbattimento dei valori immobiliari, alla fuga dei giovani e al decremento demografico.
Necessario dunque invertire il trend. In via tendenziale il progetto punta a riaffermare la connotazione della ‘città’, ovvero del suo centro storico, quale ‘bene comune’, lavorando ad un ‘setting urbano’ orientato a tale finalità, ossia l’idea che la città si presenti agli occhi dei suoi abitanti come un ‘bene comune’, non riducibile ad una somma di finalità private, puro aggregato di interessi individuali. «Esso si propone come bene condiviso, effettivamente di tutti e non appropriabile da nessuno in particolare. Ma il compito di valorizzarlo non è agevole in una società in perenne cambiamento, dove l’individualismo è una condizione di vita strutturale. Per questo il lavoro sui beni comuni è una responsabilità forte, ma è anche una via necessaria per ritrovare luoghi civili, da vivere civilmente».
Predisposto in house dall’Ufficio Politiche pubbliche, redatto da Sergio Fraraccio in collaborazione con Stefania Bendato, il progetto è finalizzato ad imprimere impulso alla resilienza sociale, economica e territoriale della parte antica del capoluogo pentro. Gli ambiti tematici d’intervento corrispondono a quello sociale, ma anche culturale, economico e della sicurezza pubblica.
«In particolare – si legge nel progetto -, le azioni consistono nella promozione della coesione sociale, economica e territoriale in ambito urbano. Prevista anche la valorizzazione dell’interculturalità, dei beni culturali e artistici e del patrimonio pubblico e privato».
Il museo etnografico diffuso. Tra le iniziative è prevista la realizzazione di un museo etnografico diffuso. L’intervento prevede la realizzazione di itinerari museali lungo i vicoli del borgo. Ogni vicolo è destinato ad accogliere uno specifico percorso tematico: merletto, eventi bellici, eventi sismici, urbanistica, storia, personaggi, tradizioni, preistoria, arte moderna, archeologia industriale, enogastronomia, economia del territorio, natura e territorio, museo della civiltà rom ed esposizioni temporanee. Gli accessi al museo sono in piazza Carducci (da nord) e piazza Pio IX (da sud). I percorsi sono indicati da piccoli simboli (figure geometriche) colorati che guidano i turisti verso gli itinerari museali scelti. L’idea è poi quella di affidare alle associazioni che operano sul territorio la gestione del museo. Invece, per quel che concerne i costi di realizzazione del Museo etnografico diffuso «possono in gran parte abbattersi ricorrendo alle sponsorizzazioni dei privati per la fornitura delle bacheche, degli elementi espositivi, della strumentazione tecnologica, dei supporti software dei contenuti didattici audio-visivi»
Pop-up shops. Il progetto ‘Pop-up shops’ nasce con l’intento di promuovere la sicurezza e contrastare il degrado del Centro storico cittadino mediante innovative strategie di rigenerazione urbana, economica e sociale. Il progetto si è basato sulla riapertura temporanea e sperimentale, degli spazi commerciali sfitti che purtroppo costellano in numero significativo le strade e i vicoli di questa parte di città. Attraverso il coinvolgimento di diversi soggetti – Comune, proprietari dei fondi sfitti, operatori economici e associazioni di categoria– il progetto vuole favorire le condizioni per ospitare stabilmente nuove attività, contribuendo così non solo al rilancio della rete commerciale, ma più in generale alla riqualificazione dell’ambito urbano in questione. Il Comune di Isernia intende procedere alla mappatura dei fondi commerciali sfitti, chiedendo ai proprietari di mettere a disposizione i loro spazi per un periodo sperimentale da stabilire. Una volta acquisita la disponibilità degli spazi, sarà lanciata una call for ideas finalizzata a selezionare attività commerciali, artigianali, imprese e start-up che si vorranno insediate gratuitamente per il periodo della sperimentazione negli spazi riaperti. Ad essere premiate nell’ambito della selezione saranno le idee progettuali capaci di distinguersi soprattutto per la qualità delle produzioni o dei servizi offerti e per la possibilità di insediarsi stabilmente negli spazi riaperti una volta terminata la sperimentazione.
Deborah Di Vincenzo