Restano gravi ma stazionarie le condizioni del bimbo di tre anni egiziano in coma dopo una caduta. Il piccolo, dopo aver ricevuto le prime cure al pronto soccorso del ‘Veneziale’ è stato trasferito al ‘Santobono’ di Napoli, dove i medici stanno facendo il possibile per farlo ristabilire. Grave il trauma cranico che ha riportato e, per il momento, la prognosi resta riservata. La storia del piccolo, figlio di un commerciante molto conosciuto in città, ha profondamente commosso la comunità isernina, che in queste ore ha espresso la sua solidarietà al bimbo e ai suoi genitori. Sui social tanti isernini hanno espresso la loro vicinanza: «preghiamo per te» e «ti siamo vicini» e «forza piccolo» i commenti che si sono moltiplicati una volta appresa la notizia di quel che è accaduto.
Nel frattempo, vanno avanti le indagini della Squadra Mobile per ricostruire nel dettaglio l’accaduto. Stando a quanto ricostruito fino a questo momento, mercoledì pomeriggio il bimbo stava giocando con la sorellina quando è caduto battendo violentemente la testa. Non è ancora chiaro se sia precipitato da un muretto o dalle scale. Certo è che ad accorgersi di quanto accaduto è stato il suo papà. L’uomo si è subito reso conto che il piccolo stava male. Per questo lo ha preso in braccio e, non avendo in quel momento un’auto a sua disposizione, ha cercato di raggiungere a piedi l’ospedale ‘Veneziale’. Poi, una volta arrivato nella zona del centro storico, ha visto che stava arrivando un autobus urbano e lo ha fermato. L’autista del bus ha capito immediatamente che era accaduto qualcosa di grave a quel bimbo e così ha aperto le porte per farli salire e accompagnarli alla fermata vicina all’ospedale. Il bimbo è giunto così in pronto soccorso dove è stato affidato alle cure dei medici. È stato sottoposto a tutti gli esami del caso, che hanno permesso di riscontrare un serio trauma cranico. Per questo, dopo avergli prestato le prime cure, i medici hanno valutato la situazione, ritenendo necessario disporne il trasferimento presso l’ospedale napoletano, specializzato nella gestione di questo tipo di traumi. Nelle prossime ore la Mobile ascolterà la mamma e il papà del piccolo. Un atto dovuto per poter ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente.