È accaduto di nuovo: l’ospedale ‘Veneziale’ di Isernia è tornato a trasformarsi in un rifugio per senzatetto. L’ultima segnalazione arriva da alcuni cittadini che hanno immortalato in uno scatto la presenza di due clochard all’interno di uno dei locali del presidio sanitario.
L’ambulanza li ha spostati dall’obitorio al piazzale del Pronto Soccorso, dove si sono riaddormentati ubriachi. Secondo il personale dell’ospedale si tratta di due ex militari polacchi: «Chi viene da Paesi extraeuropei ha diritto all’asilo e le politiche sociali – sottolineano gli utenti –, invece non intervengono per questi due individui la cui situazione è nota ormai da anni». Per questo chiedono all’assessore Di Perna di intervenire o fornire una risposta sul margine di manovra che ha il Comune rispetto alla situazione.
Qualche giorno fa i due senzatetto sono stati visti al centro commerciale ‘Le Rampe’ mentre dormivano nell’ascensore. Stando a quanto riferito a quel punto intervenuta la Polizia a svegliarli, poi loro si sono ‘tuffati’ nel secchio dell’immondizia per mangiare, cospargendo di rifiuti il piazzale. Così è stato necessario un secondo intervento della Polizia, che li ha nuovamente identificati. Ad oggi, però, nessuna operazione è stata risolutiva a lungo termine.
La disperazione degli ‘invisibili’ amplificata dalla crisi economica e il maltempo che continua a investire il capoluogo pentro hanno spinto ancora una volta chi non ha un ricovero a cercare alloggi di fortuna in posti pubblici riscaldati e facilmente accessibili dove cercare riparo per trascorrere la notte. Anche in stazione non è raro imbattersi in persone che allestiscono giacigli di fortuna nella sala d’attesa tra cartoni che fungono da materasso e bottiglie di rum in cui cercare una valvola di sfogo alla follia.
Intanto la presenza di clochard all’interno del ‘Veneziale’ riaccende la luce dei riflettori sul problema della sicurezza e sull’assenza di un locale riservato alle forze dell’ordine. L’ospedale dovrebbe essere un luogo asettico dal momento che è frequentato quotidianamente da pazienti già abbastanza debilitati dalla malattia. Gli standard igienico-sanitari, infatti, all’interno di una struttura ospedaliera dovrebbero essere elevatissimi, eppure gli operatori sanitari, già carichi di lavoro, si ritrovano a gestire anche questo genere di emergenze.