Nell’area di confine tra Molise e Abruzzo il turismo viaggia sulle carrozze anni trenta della “Transiberiana d’Italia”, una importante risorsa per la valorizzazione del territorio. La riscoperta della linea ferroviaria d’epoca che offre panorami spettacolari tra le montagne abruzzesi, facendo tappa in alcune delle più belle località turistiche della regione, è il risultato della collaborazione tra l’associazione “Amici della Ferrovia Le Rotaie” e la “Fondazione FS Italiane”, accomunati dall’aspirazione di rivedere la ferrovia Sulmona-Carpinone tornare a vivere. Un desiderio divenuto realtà se si considera che, solo nel 2018, l’attività dei treni storici ha ottenuto importanti risultati, battendo tutti i record e la Sulmona-Isernia è stata con oltre 21mila presenze la ferrovia turistica con il più alto numero di viaggiatori in Italia. Basti pensare che solo a dicembre dello scorso anno sono stati circa 8.600 i turisti che hanno partecipato alle iniziative proposte.
Grande successo e partecipazione anche per l’iniziativa di domenica scorsa, che ha visto centinaia di passeggeri sul treno che ha percorso la tratta dando la possibilità ai viaggiatori di conoscere le tradizioni locali, immergendosi in paesaggi mozzafiato. E buone notizie arrivano anche per i progetti che l’associazione ‘Le Rotaie’ ha in cantiere per il capoluogo pentro. Sono infatti in fase di conclusione i lavori nella struttura che tornerà ad ospitare il museo. «Dopo anni di estenuante attesa – scrive l’associazione sulla sua pagina Facebook – i lavori all’ex rimessa locomotive della stazione di Isernia sembrano finalmente essere a buon punto.
La conclusione è attesa per fine giugno. La nostra associazione scalpita per poter riaprire al pubblico il proprio museo, vero cuore della storia delle ferrovie e del modellismo costruito con pazienza e passione negli anni».
Un progetto ambizioso, quello partito ormai diversi anni fa, che continua a dare frutti e testimonia come il turismo ferroviario possa rappresentare davvero il volano di sviluppo per tutta l’area.
La tratta, dopo essere stata chiusa ai treni regolari tra il 2010 e il 2011, è oggi al centro del progetto nazionale “Binari Senza Tempo” della Fondazione FS Italiane, che dopo importanti lavori di manutenzione l’ha riaperta al traffico turistico nel 2014, siglando, a novembre dello stesso anno, una convenzione con l’associazione Le Rotaie, che ne cura la promozione.