Si riaccendono nuovamente i riflettori sul caos dei parcheggi a pagamento e stavolta scende in campo il comitato ‘No Strisce Blu’ che annuncia l’intenzione di fare ricorso al Tar e, al contempo, un esposto in Procura. Insomma, una doppia azione legale, amministrativa e giudiziaria.
Numerosi i punti su cui si è discusso durante l’incontro. Secondo il comitato l’appalto di 15 anni che comporta per la ditta umbra, vincitrice della gara, un incasso presumibile di tre milioni all’anno sarebbe un vero e proprio colpo basso contro gli automobilisti isernini. Una scelta svantaggiosa, a detta del comitato, per tutti i contribuenti, considerato che la ditta si impegna a pagare al Comune un canone annuo di poco più di 100mila euro. Fa discutere anche l’abolizione della sosta breve (la tariffa minima sarà di un’ora) e la possibilità di spostarsi da un parcheggio all’altro senza pagare nuovamente il ticket. Ma, ovviamente sotto accusa c’è sempre il fatidico aumento di parcheggi a pagamento: circa 150 stalli di differenza tra quanto deliberato dal Consiglio comunale e quanto stabilito nel bando di gara. Un ‘giallo’ che ha fatto discutere parecchio i cittadini.
Come si ricorderà, CasaPound e Pd hanno già chiesto l’annullamento del bando rispettivamente con una raccolta firme e attraverso una richiesta che si basa sulle discrasie riscontrate. La questione aveva anche acceso polemiche a Palazzo San Francesco tra i consiglieri e il sindaco. Da un lato il capogruppo di Forza Italia al Comune, Raimondo Fabrizio, chiedeva un’operazione verità affinché non fossero i cittadini a pagare le conseguenze di un compromesso raggiunto tra la ditta e il Comune (l’aumento del 5% degli stalli) per evitare contenziosi. Dall’altro il consigliere Moscato, insieme al sindaco, che pure ha ammesso che questo disallinemento numerico non doveva verificarsi, ha comunque ribadito che la possibilità di aumento fino al 5% era prevista dalla delibera approvata pressoché all’unanimità.

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