È il tema caldo dell’estate isernina e si annuncia un dibattito infuocato anche oggi a Palazzo San Francesco sul caso delle soste blu. Come è noto, dopo i tre mesi di sospensione dovuti a una discrasia tra quanto indicato dal Consiglio e il numero dei parcheggi messi a bando, nei giorni scorsi la Giunta, con apposita delibera, ha dato il via libera alla transazione con la ditta vincitrice dell’appalto.
Il servizio, al momento, non è stato ancora attivato perché si è in attesa dell’ordinanza del sindaco Giacomo d’Apollonio, ma intanto continua lo scontro politico in città. Oggi pomeriggio al vaglio dell’assise ci sarà la mozione della consigliera di Casapound Francesca Bruno, con la quale chiede all’Aula di esprimersi in favore dell’annullamento del bando. Un’istanza avallata da una raccolta firme sottoscritta nei mesi scorsi da centinaia di cittadini.
E sul piede di guerra c’è anche il comitato ‘Non strisce blu’ che è tornato a chiedere le dimissioni del sindaco e del suo Esecutivo, ma non solo.
Il legale Oreste Scurti ha infatti annunciato la presentazioni di esposti alla Procura della Repubblica di Isernia, alla Corte dei Conti e all’Anac di Cantone.
«Riteniamo – ha sottolineato Scurti – che con l’ultima deliberazione di Giunta del 4 luglio (che ha portato all’accordo con la società vincitrice dell’appalto) siano state violate le norme.
Ci riferiamo in particolare all’articolo 7 del Codice della Strada e l’articolo 175 del Codice degli appalti. Per questo ci rivolgeremo alla Procura della Repubblica di Isernia per chiedere di intervenire. Presenteremo un esposto alla Corte dei Conti per capire se si è configurato un danno erariale, visto che il servizio risulta sospeso da più di tre mesi con il conseguente mancato introito per l’ente. Inoltre abbiamo già interessato, ma lo faremo con un esposto più dettagliato, l’Anac». Contestata anche la durata dell’appalto che è di 15 anni. «Il Consiglio era orientato verso una durata superiore a 10 anni. Ma 15 anni sono davvero troppi. Il punto è che non è stata fissata una durata precisa e pensiamo che anche questo non corrisponda al dettato normativo».
E ancora. ‘Sotto accusa’ è finita anche la scelta di dimezzare il numero delle soste coperte all’auditorium ‘Unità d’Italia’, che di fatto determina una maggiore presenza di parcheggi scoperti in città. «Anche questo – ha detto ancora Scurti – secondo noi è un errore gravissimo.
L’orientamento del Consiglio comunale nel 2018 era quello di prevedere 642 posti scoperti. Ma a conti fatti nell’appalto ne sono stati previsti 757, quindi 115 in più rispetto a quanto deliberato dall’Aula. Questo vuol dire che non è stata rispettata la volontà politica». Sbagliata, dunque, per il comitato la procedura che ha portato alla transazione con la A.J. Mobilità anche perché «non ha rispettato – ha evidenziato infine Scurti – le motivazioni e le regole che loro stessi si erano dati con la delibera di Consiglio comunale del marzo 2018».
In base a quanto deliberato dal’Esecutivo gli stalli saranno 867. Questo vuol dire che verranno ‘cancellati’ 105 parcheggi rispetto ai 972 previsti nel progetto messo a gara. E le soste saranno 40 in più di quelle che inizialmente erano state approvate in Consiglio (827). Un 5% dei parcheggi in più rispetto al numero di partenza che, di fatto, ha però scongiurato un contenzioso con la ditta che si è aggiudicata l’appalto. Un accordo che, ad avviso della Giunta, comporterà dei vantaggi per l’ente.