Una carrozza trainata da sei cavalli per trasportare in chiesa il feretro del padre defunto nel giorno del funerale. Una decisione presa senza il consenso della questura che è costata una denuncia a due fratelli di etnia rom di 44 e 42 anni. Entrambi sono stati infatti deferiti dagli agenti della Squadra Mobile di Isernia, in quanto ritenuti responsabili di inosservanza di un provvedimento dell’Autorità.
Tutto è cominciato quando, dopo la scomparsa del padre, i due fratelli hanno comunicato alla questura di avere intenzione di fare svolgere una cerimonia funebre in forma solenne, con il feretro trasportato da una carrozza trainata da 8 cavalli.
Negli uffici di via Palatucci è stata così esaminata l’istanza, tenendo conto naturalmente delle normative vigenti in materia. Alla fine a Questura ha deciso di autorizzare la cerimonia ma, al contempo, ha imposto alcune precise prescrizioni per quel che concerne le modalità di svolgimento del rito, per ragioni legate all’ordine pubblico e sanità pubblica. È stato pertanto notificato ai due fratelli un provvedimento con il quale, in sostanza, è stata vietata la forma solenne della cerimonia, in particolare la questura ha detto ‘no’ all’utilizzo della carrozza. Non solo. Attraverso il provvedimento è stato imposto un itinerario obbligato, anche per evitare eccessive ripercussioni sul flusso veicolare lungo le strade della città.
Non rispettando quanto disposto , i familiari del defunto, però, hanno comunque deciso di utilizzare una carrozza trainata da 6 cavalli per il corteo funebre, nel tratto che va dall’abitazione alla chiesa “Santa Maria Assunta”, dove si è svolta la cerimonia.
Il servizio di osservazione e contenimento disposto dal questore Roberto Pellicone, con l’impiego di agenti della Squadra Mobile, ha consentito che, al termine della cerimonia liturgica, il corteo proseguisse fino al cimitero cittadino, lungo l’itinerario indicato e con la salma trasportata da un’apposita autofunebre.
Quindi, accertata la violazione del provvedimento disposto, i due fratelli sono stati denunciati all’autorità giudiziaria competente e ora dovranno rispondere per non aver ottemperato alle prescrizioni del Questore.