Vagava sola e spaventata nella notte in evidente stato di sofferenza, purtroppo non solo emotiva. La donna presentava, infatti, segni di violenza e camminava lungo una strada di Isernia confusa e senza una meta. A notarla gli agenti della Squadra Volanti dell’Upgsp, impegnati in un servizio di controllo del territorio, che immediatamente hanno capito che qualcosa, in lei, non andava. Così si sono avvicinati alla 47enne e, con la massima delicatezza necessaria in questi casi, dopo averla tranquillizzata, l’hanno convinta a farsi visitare dal personale del 118, fatto intervenire dalla Sala Operativa. Poi la donna è stata accompagnata in ospedale e qui gli agenti hanno scoperto che, qualche ora prima, era già stata al Pronto Soccorso a seguito di un’accesa discussione con il convivente, ma aveva rifiutato le cure e si era allontanata spontaneamente. Così i poliziotti, capita la gravità della situazione, hanno incoraggiato la donna a raccontare cosa le fosse successo. E da qui si è delineata una storia di disagio e di litigi continui tra i due conviventi. Una situazione già drammatica che è stata aggravata dall’assunzione di sostanze alcoliche da parte di entrambi, soprattutto dell’uomo, un 53enne di un centro della provincia. Gli agenti, poi, hanno scoperto che di recente, a seguito dell’ennesima lite, la donna aveva riportato lesioni guaribili in 20 giorni. A questo punto si sono resi necessari provvedimenti per difendere e tutelare la vittima così, dopo una breve ma completa e approfondita attività istruttoria da parte di personale della Divisione Polizia Anticrimine, il questore di Isernia Roberto Pellicone ha emesso nei confronti dell’uomo la misura personale di prevenzione dell’ammonimento, ex art. 8 L. 38/2009. Grazie al provvedimento, l’uomo è stato ammonito a tenere una condotta conforme alla legge e a non porre più in essere alcun atto di violenza, di nessun tipo, nei confronti della compagna. Uno strumento prezioso, quello del questore, che può essere adottato anche in assenza della denuncia da parte delle vittime, perché non sempre è facile trovare il coraggio per raccontare l’inferno che si sta vivendo tra ansia, minacce e paura. Sono stati, inoltre, attivati i canali della rete di supporto alle vittime di violenza: alla donna sono stati indicati i centri antiviolenza presenti in provincia e illustrate le possibili alternative per un sostegno umano e sociale, anche e soprattutto da un punto di vista psicologico. La Polizia di Stato contrasta, quindi, con fermezza e rigore qualunque episodio di condotta violenta consumata in ambito familiare, mediante il ricorso a tutti gli strumenti previsti dalla normativa vigente, per evitare pericolose degenerazioni. Un impegno costante a sostegno delle vittime di amori malati che, troppo spesso, non riescono a superare timori e vergogna per trovare la forza di denunciare. Soprattutto perché nella maggior parte dei casi a far del male è chi, un giorno, aveva promesso loro amore e protezione.