Polemiche, malumori e confusione: l’attivazione delle soste a pagamento a Isernia è a tutti gli effetti il tema ‘caldo’ dell’estate in città e c’è da supporre che continuerà il dibattito continuerà ad essere acceso. Ieri mattina l’attesa conferenza stampa da parte della società concessionaria, per fare finalmente chiarezza su diversi aspetti legati al servizio.
All’incontro con i giornalisti hanno partecipato Sergio Sabatini (amministratore dell’A.J. Mobilità) il dirigente del Settore Tecnico del Comune Giuseppe Cutone e il funzionario Roberto Bucci. «Sono alla mia 43esima gestione dei parcheggi a pagamento – ha esordito Sergio Sabatini – e sono in questo settore da 33 anni. Le polemiche, in questo momento sono normali e sono dovute a difetti di informazione. Si tratta di una fase di transizione che, in genere, si conclude in un mese».
Primo dato che emerso, destinato ad amplificare le proteste in atto, riguarda la tariffa.
A Isernia, chi vuole usufruire degli stalli blu, anche solo per un quarto d’ora (una volta utilizzato il ticket di cortesia), paga 80 centesimi, perché è questa la tariffa che ha deliberato il Consiglio comunale. Per quel che concerne il pagamento con il cellulare sono disponibili la App Mobile Whoosh, il Telepass Pay e l’Easy Park. Utilizzarle comporta il pagamento di una tariffa prevista dai gestori delle applicazioni. «La sosta frazionata esiste solo dopo la sosta minima – ha spiegato i merito l’amministratore dell’A.J. Mobilità – e la tariffa minima è di 80 centesimi e il ticket può essere utilizzato, secondo quanto prevede il Codice della strada, solo in uno stallo. Perché in sostanza il biglietto di sosta è il contratto che l’utente e la società di gestione stipulano per un certo e specifico posto. Se vado altrove, devo ripagare. Questo è quel che prevede il Codice». Naturalmente Sabatini non ha del tutto escluso una possibile revisione del contratto. «Non chiudo mai la porta – ha detto -, altrimenti non sarei da 33 anni in questo settore».
A far esplodere il ‘caso’ come è noto la discrasia tra il numero degli stalli previsti dal Consiglio e quelli che poi sono stati messi a bando. La questione si è risolta con una transazione che ha portato all’accordo con la concessionaria. «Io da persona di buon senso – ha detto in merito l’amministratore di A.J. Mobilità – ho ritenuto che, invece di incorrere in un contenzioso, era meglio compiere 100 passi indietro per portare avanti il progetto. Per quel che concerne il numero sono dell’avviso che rispetto ad altre realtà sono risicati. Perché, a fronte di circa 800 soste blu, ce ne sono 5000 bianche. Basta percorrere cento metri per trovare il parcheggio gratuito».
Deborah Di Vincenzo