A Isernia si vive sempre peggio, non c’è turismo e sono pochi i punti attrattivi del capoluogo di provincia durante l’estate: Isernia è alla 106esima posizione, seguita da solo da Enna, in Sicilia, nella classifica dell’indice del tempo libero, terza delle tappe tematiche di avvicinamento al rapporto finale sulla ‘Qualità della vita 2019’. Dalla densità turistica alla spesa negli spettacoli, passando per il numero di agriturismi e di ristoranti: questi sono stati in generale gli indicatori utilizzati nella classifica che vede Isernia in penultima posizione. A dirlo è un servizio pubblicato ieri da ‘Il Sole 24 Ore’, in cui vengono indicate le città capitali del tempo libero, dove turisti e residenti hanno trascorso le ferie all’insegna del relax ma anche del divertimento.
L’indice del tempo libero nasce dall’incrocio di 12 indicatori, ciascuno dei quali fotografa un diverso aspetto del tempo libero speso sul territorio da turisti e residenti: l’attrattività, la diffusione di bar e ristoranti, di librerie e agriturismi, l’offerta in termini di spettacoli, ma anche la spesa al cinema o a teatro. Ogni indicatore indaga, dunque, una diversa componente del tempo libero e della sua gestione. Sedersi a un tavolino che affaccia su una piazza animata per bere un caffè o un aperitivo, mescolarsi alla folla per assistere a un concerto, in spiaggia oppure in uno stadio, godersi la natura in un agriturismo immerso nella campagna o la bellezza di un’opera d’arte esposta nel museo di una grande città. Una componente chiave dello stile di vita italiano che piace così tanto all’estero e attira nel nostro Paese turisti da tutto il mondo è senza dubbio la capacità di vivere appieno il proprio tempo libero, sfruttando una serie di possibilità legate sia al territorio sia all’offerta culturale. Nella fotografia delle province più dinamiche in Italia effettuata dalla classifica Rimini primeggia davanti a due grandi città d’arte come Firenze e Venezia. Male invece al Sud:do alla classifica ci sono tre province tutte del Mezzogiorno: Enna, alla 107esima posizione, Isernia (106°) e Agrigento (105°).
Un campanello d’allarme, d’altronde, si era già avvisato nella speciale classifica stilata dal ‘Sole 24 Ore’ a dicembre dell’anno scorso sulla qualità della vita, dalla quale emergeva che il capoluogo pentro aveva perso ben sette posizioni rispetto al 2017, finendo all’85esimo posto. Sono stati ben 42 gli indicatori presi come riferimento dal quotidiano economico: a far perdere punti nella graduatoria, non a caso, tra le altre cose, era stata proprio la mancanza di un’offerta culturale degna di nota.