Un quadro più chiaro potrà essere fornito dall’autopsia, i cui risultati verranno resi noti tra una trentina di giorni. Intanto vanno avanti a tutto campo le indagini dei Carabinieri per fare piena luce sul decesso di Elso Tornincasa, il 61enne di Montenero Val Cocchiara, scomparso il primo novembre e ritrovato senza vita l’altra sera. Il corpo era in una scarpata, a un paio di metri dall’argine del Sordo, nei pressi della rimessa degli autobus della Sati, in via Sant’Ippolito a Isernia. A trovarlo sono stati i Vigili del Fuoco perché, proprio in quella zona i cani molecolari avevano fiutato qualcosa.
Ieri è stata eseguita l’autopsia, disposta da sostituto procuratore Marco Gaeta che coordina le indagini. Al momento tutte le ipotesi sono ritenute verosimili, ma – secondo quanto si apprende da fonti ufficiali – dalle risultanze dell’ispezione cadaverica, effettuata dal medico legale all’obitorio dell’ospedale pentro prima dell’autopsia, non si rilevano segni che facciano pensare a una morte violenta.
Le ipotesi più accreditate, al momento, sarebbero quelle del malore o di una caduta accidentale.
Sempre ieri mattina, i carabinieri hanno effettuato un nuovo sopralluogo nell’area in cui il corpo dell’uomo è stato rinvenuto. I militari hanno eseguito rilievi più approfonditi, in cerca di elementi utili per fare piena luce su caso. I militari hanno anche acquisito le immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso della ditta di trasporti. Gli investigatori, inoltre, escludono che l’uomo si sia suicidato gettandosi dal vicino Ponte Cardarelli e che il corpo, poi, sia stato trascinato dall’acqua del fiume sottostante.
Tragico epilogo dunque sul caso della scomparsa di Elso Tornincasa. Venerdì scorso, era stato accompagnato dal figlio al Pronto Soccorso di Isernia, ma dopo l’accettazione era sparito. I familiari, preoccupati, avevano presentato la denuncia di scomparsa ai carabinieri della Stazione di Rionero Sannitico.
È stato così attivato il piano di ricerca che, coordinato dal Comando provinciale dei Carabinieri, ha visto in campo i Vigili del Fuoco, la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza e i Carabinieri Forestali. A dare supporto nelle ricerche del 61enne hanno collaborato i volontari delle varie associazioni di protezione civile, l’associazione Penelope e K9 di Pescara. In un primo momento le operazioni si erano concentrate nella zona di Castel Di Sangro, perché era stata segnalata la sua presenza nella cittadina abruzzese. È stata una vera corsa contro il tempo quella partita per cercare di riportare il 61enne a casa. Anche sui social c’è stata una grande mobilitazione, nella speranza di poter contribuire al ritrovamento dell’uomo. Purtroppo ogni sforzo si è rivelato vano.
Intanto il Comune di Isernia, dopo gli ultimi tentativi di suicidio e dopo le recenti segnalazioni per fortuna errate, ha provveduto a mettere ulteriormente in sicurezza il ponte Cardarelli chiudendo con delle reti e gli accessi laterali all’infrastruttura. Resta però il problema della mancata attivazione del sistema di videosorveglianza. Da tempo i cittadini chiedono che vengano messe in funzione le telecamere, anche per verificare, in tempi brevi, la veridicità delle segnalazioni.
Deborah Di Vincenzo

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.