Coraggio, competenza e grande professionalità hanno consentito a un poliziotto di quartiere di salvare la vita a un bimbo di tre anni. È successo qualche giorno fa a Isernia. L’agente, Celestino Caruso, in servizio all’Upgsp, libero dal servizio, è intervenuto nel centro storico del capoluogo perché la sua attenzione è stata richiamata dalle urla strazianti di un uomo che ha visto, poco dopo, uscire da un portone di un palazzo con in braccio un bambino completamente nudo.
Avvicinatosi, il poliziotto ha notato che il piccolo era privo di sensi e che non riusciva a respirare, mentre l’uomo che lo teneva in braccio, era disperato perché non sapeva cosa fare.
La fortuna del piccolo è stata proprio quella d’incontrare il poliziotto che avendo, peraltro, una laurea nel campo medico, è stato in grado di intervenire nell’immediatezza nel migliore dei modi.
Infatti, dopo aver notato che il bambino presentava la mandibola completamente serrata e che la madre, nel frattempo scesa da casa, ripeteva “febbre, febbre”, l’agente ha compreso che poteva trattarsi di una crisi epilettica dovuta all’ipertermia febbrile.
Rimanendo sempre lucido, di fronte a una scena così drammatica, ha immediatamente chiamato i soccorsi, telefonando al 113 e al 118. Poi, con la collaborazione del padre, è riuscito ad aprire leggermente la bocca del bambino per permettergli di respirare.
Accertato che l’ambulanza del 118 sarebbe dovuta arrivare da Venafro, con una tempistica d’intervento molto ampia, data la situazione emergenziale, ha deciso di intervenire personalmente. Ha così bloccato un passante a bordo di un’auto, sulla quale ha fatto salire il bambino col padre, mettendosi alla guida della sua auto a mo’ di apripista, con clacson e fari attivati, resosi conto della drammaticità della situazione, ha imboccato corso Marcelli contromano per giungere in pochissimi minuti al Pronto Soccorso dove il piccolo paziente è entrato con codice giallo.
Ciò ha permesso le cure immediate del bambino che poco dopo si è ripreso ed è rimasto sotto osservazione in quel nosocomio.
Grazie alla freddezza ed all’alta professionalità dell’uomo “in divisa”, l’episodio ha avuto un epilogo felice, con estrema gioia dei genitori che hanno potuto riabbracciare il piccolo dopo le cure del caso. La sera stessa e nei giorni seguenti il poliziotto ha incontrato la famiglia con il loro piccolo per sincerarsi del suo stato di salute, mantenendo, comunque, anche dopo quei brutti momenti vissuti, una vicinanza ed una sensibilità davvero fuori dal comune.
Deb.Div.

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