Prima la proclamazione dello stato di agitazione, poi la scelta di lavorare con una fascia nera al braccio in segno di lutto. Non si ferma la mobilitazione del personale del Pronto Soccorso del ‘Veneziale’ di Isernia, che ora si prepara a scendere in piazza per far sentire la sua voce e tenere alta l’attenzione sulla situazione in cui, ormai da tempo, versa il reparto di Emergenza. Medici, infermieri e operatori costretti a fare i conti ogni giorno con gli enormi disagi dovuti alla carenza cronica di personale e al taglio dei posti letto, che hanno determinato un sovraffollamento della struttura. Tra mille difficoltà continuano a dare assistenza ai pazienti, ma servono soluzioni e servono subito.
L’idea è quella di organizzare una manifestazione di piazza la prossima settimana, dando forma a un corteo che sfilerà lungo le principali vie del capoluogo per poi raggiungere piazza Celestino V, dove verranno spiegate alla cittadinanza le ragioni della protesta. I dettagli saranno definiti nelle prossime ore, ma intanto dal Pronto Soccorso è stato lanciato un appello alla comunità, affinché sostenga l’iniziativa perché è chiaro, la sanità è una questione che riguarda tutti.
«Ci impegniamo sempre di più nel cercare di difendere un bene comune come la salute affinché rimanga universale e non sia ridotta ad una merce qualsiasi – ha sottolineato in merito il primario del Pronto Soccorso Lucio Pastore -. Gli interessi, nel privatizzare il sistema sanitario per trarne profitto e quelli clientelari, sono enormi. Per questo motivo una delegazione del Forum in difesa della sanità pubblica di qualità, rappresentativa di tutto il territorio molisano si è recata a Roma al Ministero della salute per porre alla classe politica e governativa il problema e cercare di indirizzare il dibattito e le linee politiche future in difesa di questo bene comune.
Tuttavia il grado di disfacimento di alcune strutture è ormai avanzato. Noi del Pronto Soccorso di Isernia, come sicuramente gli altri Pronto Soccorsi regionali, viviamo un disagio ed una sofferenza notevole.
Stiamo lavorando con una fascia nera al braccio per ricordare a tutti le difficoltà che incontriamo nel nostro lavoro.
Nel 2009 con l’amico Franco Tarquini, che ormai non c’è più, fermammo una deriva simile con l’aiuto della popolazione». Poi l’appello ai cittadini «Vi chiediamo – ha detto ancora Pastore – di scendere nuovamente in strada la prossima settimana ad Isernia per mandare un segnale chiaro e forte alla politica ed a chi ci governa: ora basta! Dobbiamo essere in tanti a manifestare perché si rendano conto che esiste una volontà popolare nella difesa di questo bene comune».
Deborah Di Vincenzo