Taglio dei posti letto, perdita di servizi e carenza – in molti casi addirittura cronica – di personale. Si delinea un futuro sempre più a tinte fosche per l’ospedale di Isernia e per questo servono soluzioni e servono subito. La mobilitazione, in atto da tempo, si muove su più fronti e in campo scende di nuovo anche il sindaco Giacomo d’Apollonio che ieri mattina ha inviato una lettera al nuovo direttore generale dell’Asrem, Oreste Florenzano (e per conoscenza al presidente della giunta regionale Donato Toma e al commissario ad acta per la sanità Angelo Giustini),
«Ho appreso della sua recente nomina a Direttore generale della Asrem – esordisce il sindaco – e voglio, innanzi tutto, formularle le mie più sentite congratulazioni per il prestigioso quanto onerosissimo incarico ricevuto. Ciò detto, non posso fare a meno di rappresentarle immediatamente la grave situazione di criticità in cui versa l’ospedale ‘F. Veneziale’, che allarma non poco l’intero territorio isernino ed è stato più volte sottoposto all’attenzione di tutti gli organi competenti anche dal nostro Consiglio comunale, senza che siano pervenute risposte concrete.
Da alcuni anni ormai, – continua la lettera di d’Apollonio – Isernia è costretta ad assistere al graduale e inesorabile ridimensionamento dei servizi dell’ospedale ‘Veneziale’, con la chiusura di reparti, la riduzione di posti letto e l’allarmante carenza di medici. Tale continuo depauperamento crea serissimi problemi e difficoltà ai pazienti del territorio provinciale e delle regioni vicine, che da sempre hanno trovato nel nostro presidio una risposta tempestiva e di qualità ai loro bisogni.
Purtroppo, attualmente il nosocomio isernino vive profondi disagi dovuti essenzialmente alle gravi carenze di personale, ad iniziare dal Pronto Soccorso, luogo assai sensibile di primo accesso, ove vengono stabilite le urgenze e prestate le prime cure. Gli organici sono ampiamente insufficienti, con complesse rotazioni delle figure mediche e infermieristiche, che costringono i malati a lunghe liste di attesa. La chiusura progressiva di varie unità operative ha determinato e sta determinando gravissime situazioni di criticità, con rischi per l’integrità fisica e la vita dei pazienti, che spesso vengono garantite solo grazie alla professionalità, alla disponibilità ed alla abnegazione di chi lavora presso l’ospedale. Isernia e l’intera sua provincia hanno dovuto subire l’irragionevole penalizzazione del decreto Balduzzi, che, muovendo da freddi criteri meramente demografici, non ha tenuto conto della orografia e della particolarità del territorio molisano, caratterizzato da una dispersione dei nuclei abitati e da una rete stradale di complicata percorribilità.
La centralizzazione degli ospedali, – prosegue il sindaco – così come voluta dal Ministero, ha fatto sì che venisse scelto il ‘Cardarelli’ di Campobasso quale Hub del Molise, secondo una logica aziendale che impone l’accentramento al fine di ridurre i costi ed ottimizzare le risorse. Ma ciò sta avvenendo a discapito del nosocomio di Isernia, che rischia di non poter più garantire il diritto alla salute. Pertanto, quale sindaco della città di Isernia, sento il dovere etico e politico di segnalarle la grave difficoltà e il vivo allarme dei malati e dei cittadini tutti, auspicando di poterla al più presto incontrare per un confronto sulle problematiche della sanità pubblica isernina e per il riconoscimento di un diritto moralmente e costituzionalmente non eludibile. In tale ottica, – conclude la lettera di d’Apollonio – la invito a visitare presto il nostro ospedale che vuole tornare ad essere, come sempre in passato, un punto di riferimento valido e pienamente affidabile per la salute pubblica del nostro vessato territorio».