Il decreto del presidente del Consiglio Conte che, lunedì sera, ha di fatto esteso le misure della “zona arancione” a tutta Italia per contenere la diffusione del Coronavirus, ha sortito in qualche modo i suoi effetti anche a Isernia. E nonostante il fatto che le decisioni del governo non prevedano in alcun modo la chiusura dei negozi di alimentari, ieri si sono formate file per entrare nei 
supermarket e in alcuni punti vendita di prodotti gel igienizzanti per le mani, prodotti per la casa e generi alimentari. Una situazione analoga, dunque, a tante realtà del centrosud.
Sulla vicenda è intervenuto il sindaco Giacomo d’Apollonio che ha ricordato come «gli assembramenti sono vietati» e ha ricordato di «rispettare le distanze di sicurezza per evitare la diffusione del virus». Intanto sono partiti i controlli della Polizia Municipale per evitare che nel corso della giornata possano verificarsi altre situazioni analoghe. «Faccio appello al senso di responsabilità di ognuno di voi – ha detto il sindaco – rispettiamo le regole». «I dati ufficiali delle 18 (di ieri ndr), confermano che in provincia di Isernia non ci sono ancora casi di contagio – ha affermato l’assessore comunale alla Protezione Civile Eugenio Kniahynicki. Se eviteremo situazioni imbarazzanti come quelle di oggi, con assembramenti di persone fuori dai negozi di casalinghi e generi alimentari, potremo continuare a sperare di conservare questo primato».
Una situazione che nel corso della giornata si è poi normalizzata. Nel frattempo, sono diverse le attività che stanno decidendo di abbassare le saracinesche a tutela di dipendenti e clienti. E chi è rimasto aperto si è organizzato al meglio per rispettare le misure previste, nei bar come negli altri negozi del capoluogo pentro.
Diversi poi i supermercati che da ieri hanno messo a disposizione dei clienti la possibilità di ordinare la spesa con un messaggio whatsapp per poi passare a ritirarla negli orari stabiliti.
Deb.Div.
