La ‘Fase 2’ entra nel vivo e anche Isernia prova a reinventarsi la sua normalità. Ma l’emergenza sanitaria legata alla diffusone del coronavirus non è ancora un capitolo chiuso e, mai come adesso, è fondamentale rispettare le regole, per scongiurare qualsiasi rischio di contagio. Per questo il sindaco Giacomo d’Apollonio ha lanciato un nuovo appello alla comunità, non escludendo nuove ordinanze di chiusura se continueranno a mancare senso civico e autocontrollo. «In questi primi giorni di riapertura delle attività bar, pub, trattorie, pizzerie e ristoranti – ha affermato – mi sono pervenute non poche segnalazioni della violazione di due delle regole fondamentali per contrastare il diffondersi del coronavirus, cioè l’osservanza del distanziamento interpersonale di almeno 1 metro e il divieto di assembramento; regole alle quali dovremmo essere abituati giacché vigono da tempo e a cui dobbiamo continuare ad attenerci perché valgono tuttora. Ritengo utile, pertanto, fare un appello affinché, con senso civico e autocontrollo, si rispettino sempre tali regole e si seguano anche le altre misure utili a contenere l’epidemia. Chiedo la proficua collaborazione di tutti perché il pericolo di contagio è ancora presente e non va sottovalutato.
I commercianti della città, in questi ultimi mesi, hanno duramente subito la crisi economica dovuta all’emergenza sanitaria «e con grande sacrificio e impegno finanziario – ha sottolineato d’Apollonio – hanno riaperto l’attività, che dev’essere svolta sulla base di linee guida concordate a livello nazionale e fatte proprie anche dalla Regione Molise. Aiutiamoli alla ripartenza, aiutiamoli con i nostri comportamenti corretti. E mi rivolgo in particolar modo ai giovani, che sono i più numerosi frequentatori dei locali pubblici e dei luoghi di incontro e socializzazione della città. Questa fase di riapertura va supportata ma anche vigilata, e per farlo occorre il contributo responsabile di tutti. Pertanto evitiamo di stare troppo vicini e, laddove necessario, usiamo le mascherine e i disinfettanti per le mani, tenendo sempre presente tutte quelle condotte precauzionali che ormai dovremmo conoscere perfettamente. Se le normali regole di profilassi dovessero essere ancora violate, potrei a malincuore valutare di intervenire con ordinanze di riduzione degli orari di apertura degli esercizi di somministrazione, oppure con l’interdizione dell’uso degli spazi esterni di tali attività. Quindi – ha concluso -, per non vanificare il sacrificio fatto da tutti noi durante il lockdown e lo sforzo organizzativo ed economico profuso dagli esercenti isernini per la riapertura, rispettiamo ogni regola di comportamento che possa tutelarci dai rischi epidemici, a iniziare dal distanziamento interpersonale di almeno 1 metro e dal divieto di assembramento».