Si è insediato a febbraio, in piena emergenza coronavirus e ieri il prefetto di Isernia, Vincenzo Callea, ha incontro per la prima volta la stampa per fare il punto sulla ‘Fase 2’. Due i messaggi veicolati alla comunità: il primo rivolto ai giovani, l’altro ai commercianti e agli imprenditori. Ai giovani ha chiesto il rispetto delle regole basilari per contenere l’epidemia. «È necessario che i giovani – ha detto – si rendano conto che c’è un’esigenza fondamentale: tutelare se stessi e i loro beni più cari che sono i loro affetti. Quindi, e non devono esporsi al rischio di un possibile contagio, dovuto anche al fatto che, probabilmente, c’è una grande circolazione di persone positive asintomatiche. Con l’osservanza di poche semplici regole, che possono diventare virtuose abitudini, possono raggiungere questo obiettivo. Se dovesse verificarsi, nelle loro famiglie, un contagio dovuto anche a loro si sentirebbero in colpa per tutta la vita». Subito dopo il prefetto Callea si è rivolto al tessuto economico della provincia, a cui ha rivolto un appello: «segnalare le richieste di capitali facili. È un rischio – ha proseguito – che corre tutto il paese in questo momento, non solo la provincia di Isernia, però in una situazione in cui l’economia vive un particolare periodo di crisi e depressione, in cui stanno riaprendo le attività commerciali, ristoranti, bar, servizi alla persona, noi speriamo che tramite l’osservazione del territorio che possano essere riprese dagli originari titolari e frequentati, dagli originari esercenti, ma staremo molto attenti che non si verifichino effetti di sostituzione, che si possono verificare sia nelle persone, ma soprattutto nei capitali che reggono l’impresa. Ecco allora che è necessario che queste persone, attratte da capitali opachi possano rivolgersi alle forze di polizia affinché denuncino queste profferte che possono creare passepartout per la criminalità, o organizzata o di carattere comune, di inquinare un’economia che, fino ad ora almeno, mi è stata rappresentata in modo sano».