Consentire alla movida di ripartire dopo il lungo lockdown e tutelare al contempo il centro storico, contrastando il degrado e scongiurando assembramenti.
Questo, in sintesi, l’obiettivo dell’ordinanza ‘anti-bivacco’ che nei giorni scorsi è stata firmata dal sindaco di Isernia Giacomo d’Apollonio. Un provvedimento che si è reso necessario a causa degli episodi accaduti lo scorso fine settimana, quando il borgo del capoluogo si è risvegliato con piazze e vicoli invase da immondizia di ogni genere. Non sono mancate le critiche all’ordinanza e, per questo ieri mattina, insieme all’assessore all’Ambiente Domenico Chiacchiari, il primo cittadino ha incontrato i giornalisti per spiegare le ragioni della sua scelta. «Non è stato mai detto, né scritto – ha affermato d’Apollonio – che l’ordinanza vieta il consumo di cibo e bevande nel centro storico. Se io compro una bibita o una pizza posso tranquillamente consumarle mentre cammino per le vie del borgo. L’atto – ha spiegato il sindaco – intende solo evitare, in specifiche aree, i bivacchi, gli assembramenti e le soste indisciplinate di consumatori. Infatti, è stato concepito per non incidere sull’attività degli esercizi commerciali di somministrazione, né con limitazioni di orario di apertura né con limitazioni di vendita dei prodotti.
L’ordinanza – ha aggiunto d’Apollonio – si limita a vietare, in modo mirato, lo stazionamento con il contestuale consumo di cibi e bevande in tutti gli spazi pubblici del centro storico, ad eccezione di quelli regolarmente occupati dalle attività economiche. Il divieto vale per l’intera zona compresa fra piazza Carducci e piazza Pio X, circoscritta dalla via d’Apollonio e dalla via Occidentale».
Un provvedimento adottato anche per salvaguardare le attività economiche «che- ha ricordato il primo cittadino – hanno sofferto moltissimo per questi mesi di chiusure. In questo modo poi vogliamo prevenire la diffusione del coronavirus evitando gli assembramenti e tutelare il decoro della città. Poi c’è un terzo aspetto – ha detto ancora d’Apollonio: la tutela dei monumenti e del patrimonio artistico, culturale e anche morale della nostra città. Un’ordinanza che si è resa necessaria e tra l’altro provvedimenti analoghi sono stati adottati in molte città d’arte d’Italia. Penso – ha detto infine – che un atto del genere arricchisca la nostra città, perché chiede rispetto per il centro storico e per chi, nel borgo, vive e lavora».
L’assessore Chiacchiari ha voluto subito dopo porre l’accento su tutti gli interventi in corso, anche per garantire un maggiore decoro di Isernia. «Al momento – ha sottolineato – sono aperti 9 cantieri e sono sotto gli occhi di tutti. Già a novembre dello scorso anno abbiamo poi acquistato 111 cestini da sistemare in tutta la città, intervenendo prioritariamente nel centro storico. Inoltre – ha concluso – sono stati appaltati gli interventi di manutenzione delle piazze e delle strade del borgo, per una somma di 40mila euro. I ritardi che ci sono stati, sono dovuti all’emergenza sanitaria che, purtroppo, ha fermato tutta Italia».