La dolcissima iserniana, la cipolla da record da 700 grammi, è raccolta da Emilio Esposito nel suo orto in località Le Piane, una zona estremamente fertile.
Un unicum da record, di taglia grande, possiamo dire anche ‘extra large’ visto che le cipolle che coltiva Emilio pesano da mezzo chilo in su. Di forma schiacciata ha un profumo e un odore delicato, dolce e morbida al gusto sia cruda che cotta, esprime le sue maggiori peculiarità con la croccantezza non comune insieme alla straordinaria bellezza. Soddisfatto Emilio Esposito che anche quest’anno, in prossimità della fiera delle cipolle, mette in mostra le prelibatezze della sua terra.
È dunque iniziato nel migliore dei modi il conto alla rovescia per uno degli eventi più attesi nel capoluogo. Quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria in atto a causa della diffusione del coronavirus, le tradizionali bancarelle non potranno essere allestite lungo le vie della città. Ma, per non rinunciare all’antico rituale, il Comune ha deciso di riservare un apposito spazio ai coltivatori locali. «Con ordinanza del Comune di Isernia n. 92/2020 – ha infatti comunicato in una nota l’ente di Palazzo San Francesco -, è stato vietato lo svolgimento dell’antichissima Fiera di San Pietro apostolo, detta “delle cipolle” con la sola eccezione della vendita della cipolla isernina riservata ai coltivatori locali, che il 28 e il 29 giugno troveranno spazio nel piazzale Michelangelo.
La decisione è stata assunta per motivi legati all’emergenza sanitaria ancora in corso e alle linee guida approvate dalla Conferenza delle Regioni nella seduta dello scorso 25 maggio.
Il Comune, suo malgrado, ha dovuto disporre il divieto dopo aver valutato con attenzione le misure per il funzionamento del commercio su aree pubbliche disciplinato dalle predette linee guida. Risulta, infatti, molto problematico, anzi impossibile, osservarle compiutamente per l’allestimento e lo svolgimento d’un appuntamento fieristico tradizionalmente molto frequentato.
In ogni caso, per non interrompere la plurisecolare storia della fiera – già menzionata in una pergamena del 1254 – e allo scopo di salvaguardare la produzione e il consumo della cipolla isernina, è stato previsto un apposito spazio espositivo davanti all’ex sede della scuola “Ignazio Silone”».