Migranti, accoglienza, movimenti di cifre importanti e l’immancabile intreccio familiare. Gli ingredienti per un caso mediatico ci sono tutti. La bomba è esplosa ieri, complice il quotidiano “La Verità” diretto da Maurizio Belpietro. Al microscopio la coop “Il Geco”, al centro della cronaca regionale già da un paio di giorni. Qualche ora prima dell’uscita in edicola del quotidiano, il tentativo rocambolesco di fuga di sei ospiti della struttura di accoglienza di via dei Pentri, oggetto di durissime dichiarazioni politiche da Forza Italia alla Lega, passando per Casapound e Fratelli d’Italia. Tre migranti riacciuffati lungo la tratta ferroviaria nei pressi della stazione di Carpinone, gli altri tre ormai latitanti da ore. Migranti che sono in regime di isolamento posto che sono sottoposti ai tamponi molecolari che servono ad escludere eventuali casi di Covid. Un contagio, però, già c’è in quella palazzina dove ieri mattina gli ospiti hanno inscenato una protesta, affacciandosi tutti dai balconi. Un paziente asintomatico che potrebbe aver avuto contatti con i tre che ormai si sono dati alla macchia. Un problema, come è evidente. La miccia che fa esplodere un altro caso, quello legato agli affari che si fanno con l’accoglienza, arriva dalla ‘certificazione’ del movimento di denaro legato al centro “Il Geco”: 932mila euro per il solo 2019, anno in cui l’ospitalità risulta anche ridimensionata rispetto ai numeri registrati negli anni precedenti. La cooperativa nasce nel 2016 e già un anno dopo l’utile di esercizio ammonta a 286mila euro circa. L’anno successivo scende a 246mila circa. La cooperativa incassa in totale, per l’accoglienza dei migranti, un milione e mezzo di euro circa. Somme destinate a questo scopo e versate dalle Prefetture di Campobasso e Isernia, lì dove c’è una parentela eccellente. La coop “Il Geco” è diretta da Sara Ferri, volto noto della sinistra molisana assieme alla sorella gemella Barbara, che della cooperativa è presidente del Cda. Nel consiglio d’amministrazione siede anche il marito di Sara, l’avvocato Roberto Giammaria. E fin qui, nulla questio. Una coop a gestione familiare potrebbe non fare notizia ma è l’albero genealogico che fa rumore. Il trait d’union sul quale si calca la mano è, però, arcinoto agli isernini: le gemelle, figlie di Fernando già assessore provinciale, sono le nipoti del viceprefetto Giuseppina Ferri, attualmente commissario prefettizio al Comune di Agnone. La stessa che, a Palazzo di Governo, risulta titolare del settore ordine e sicurezza pubblica, protezione civile, difesa civile e coordinamento del soccorso pubblico. Motivo questo per il quale – dalle colonne de “La Verità” – si parla di modello di accoglienza molisano, fatto di intrecci familiari e corroborato dall’appartenenza politica chiara e mai celata delle gemelle Ferri. Sara, come è noto, è scesa in politica alle comunali e alle Europee, non ha mai nascosto la sua militanza con il partito di Nichi Vendola suo testimone di nozze e ha anche collaborato con l’ex consigliere regionale del Prc Mauro Natalini. In una piccola città come Isernia, nulla di nuovo sotto il sole. Ci si conosce tutti, familiari compresi. Un po’ meno noti, invece i movimenti di denaro, consistenti, per l’accoglienza dei migranti. Coop rosse, intrecci familiari, presunti favoritismi, tutti da provare: tanto basta per lo scoop di Ferragosto, approfittando anche della passione, documentata sui social e oggetto di feroci critiche, della direttrice Ferri per le vacanze in barca a vela, possibilmente al largo della Sardegna.
ppm

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.