La gioia di ritrovarsi insieme dopo mesi, unita agli inevitabili timori legati all’emergenza coronavirus. Sentimenti contrastanti quelli che ieri mattina hanno accompagnato la prima campanella. Gli studenti di Isernia sono tornati in classe – insieme a dirigenti, docenti e personale Ata – per dare inizio al nuovo anno scolastico. Negli ultimi mesi si è lavorato senza sosta per adeguare gli edifici ai rigidi protocolli previsti per garantire il pieno rispetto delle norme anti-Covid e ieri mattina la prima grande prova. Tutti consapevoli che si tratta di una grande sfida, che va vinta ad ogni costo, rispettando le regole, unica arma efficace per combattere contro il nemico invisibile. Un primo giorno diverso certo: mascherine, gel disinfettante, ingressi scaglionati e percorsi all’interno delle strutture per muoversi in piena sicurezza. Tante novità a cui abituarsi e non sempre semplici. In ogni caso non si sono registrate particolari criticità, anche se naturalmente sul campo restano diversi problemi, che saranno però risolti nelle prossime ore.
Come noto, in particolare resta chiuso il nuovo edificio che ospita la San Giovanni Bosco a San Leucio per la realizzazione di 4 aule necessarie a garantire il distanziamento sociale. Lavori che il Comune conta di ultimare al massimo entro giovedì sera. Verosimilmente si rientrerà in classe all’inizio della prossima settimana.
Situazione più complessa per l’Andrea d’Isernia che sarà allocata all’interno dell’ex ragioneria provinciale dello Stato. Anche qui lavori in corso ma c’è incertezza sui tempi di consegna dell’immobile.
Per tali ragioni, alla San Giovanni Bosco ieri mattina sono entrati in aula solo i bambini della materna ospitati nello stabile della famiglia Calabrese nell’area Pip Miranda e gli alunni iscritti alle classi prime di elementari e medie che sono stati sistemati nell’edificio basso di San Leucio. Tutti gli altri dovranno attendere qualche altro giorno.
Situazione più lineare, invece, alla Giovanni XXIII: il preside Bruno Caccioppoli ha sistemato i suoi alunni tra San Lazzaro e San Leucio senza differimenti e ieri mattina non ha nascosto una forte commozione per il primo giorno di scuola. «Si riparte – ha detto – e voglio raccontare questa emozione. Sono felice e sono emozionato. È bello sentire finalmente le voci dei bambini e vedere i genitori che li accompagnano è davvero un’emozione straordinaria. La scuola – ha poi assicurato – è stata organizzata secondo i protocolli previsti. Ci è stato chiesto di farlo e lo abbiamo fatto. Abbiamo scaglionato gli ingressi sia per quel che concerne gli orari, sia per quanto riguarda i luoghi. Abbiamo addirittura aperto nove ingressi nell’edificio San Lazzaro e abbiamo utilizzato tutti gli ingressi degli altri edifici. Questo vuol dire che quasi ogni classe ha il suo ingresso. Sono certo – ha poi concluso – che con la collaborazione di tutti sarà un anno straordinario, proprio come un anno scolastico deve essere».
Nessuna particolare problematica neppure per gli studenti degli istituti superiori. Unica novità, come annunciato nelle scorse settimane, riguarda i ragazzi del ‘Fermi- Mattei’. Sono in corso i lavori di adeguamento sismico e strutturale nella sede di corso Risorgimento e per questo la Provincia ha individuato sedi alternative. «È stata realizzata una scuola sicura e confortevole – ha ricordato nei giorni scorsi il presidente Ricci -: 1.250 mq., in cui abbiamo collocato le 13 classi degli indirizzi AFM e turistico, oltre a 3 laboratori, sala professori, aula Covid, servizi e aree collettive. Si è trattato di una grande sfida, che, oltre tutto, non costerà nulla alla Provincia, grazie al finanziamento ministeriale ottenuto la settimana scorsa con la partecipazione al bando di fine agosto».
Quella contro il Covid è una partita difficile che, chiaramente, richiede molto senso di responsabilità in più contesti. Le prime impressioni dei ragazzi che frequentano gli istituti superiori del capoluogo pentro per la ‘nuova scuola’ sono positive, tuttavia la mascherina non è un accessorio e crea qualche difficoltà: «ma dobbiamo tenerla – hanno riferito all’Ansa i ragazzi all’ingresso». Delusi, invece, per i trasporti. «Il distanziamento non è sempre rispettato e qualcuno abbassa la mascherina. Il dispiacere più forte è di certo dover rinunciare ai baci e agli abbracci per cominciare il nuovo anno scolastico”. Buona la prima secondo i docenti che hanno ripreso servizio in sede. «Una volta – hanno ironizzato per spezzare la palpabile tensione – erano strette di mano, ora ci salutiamo a ‘gomitate’ ». Situazione analoga anche negli altri centri della provincia di Isernia, dove nella maggior parte dei casi, le lezioni sono cominciate ieri mattina. Hanno invece deciso di farle slittare alla prossima settimana, vista anche la concomitanza con il referendum previsto domenica e lunedì, i sindaci di Cerro Al Volturno, Rionero Sannitico, Carpinone e Miranda. Infine anche il Comune di Frsolone ha rinviato al 21 settembre la riapertura della scuola dell’Infanzia e della Primaria ‘A. Volta’, per ultimare i lavori in corso all’interno dello stabile che ospita gli alunni.