Emergenza sanitaria: ieri mattina nuova evacuazione del tribunale di Isernia a distanza di pochi giorni. Il provvedimento è stato adottato dal presidente Vincenzo Di Giacomo, poiché i test rapidi a cui si sono sottoposti altri due dipendenti hanno dato esito positivo. Di Giacomo ha così disposto la chiusura precauzionale del Palazzo di Giustizia in attesa dell’esito dei tamponi molecolari. Per questo, giudici, personale, avvocati, imputati e testimoni sono stati invitati a lasciare il tribunale per consentire la sanificazione dei locali. È stata pertanto disposta per oggi la chiusura del Palazzo Di Giustizia «in attesa dei responsi relativi ai test – si legge nel provvedimento della Conferenza permanente – salve ulteriori determinazioni sulla base delle prescrizioni che verranno fornite dalla competente autorità sanitaria». Con lo stesso atto è stata disposta la costituzione di appositivi presidi per gli atti indifferibili sia presso il Tribunale che presso la Procura, che in ogni caso opereranno da remoto».
Dunque dall’esito dei tamponi che sono stati effettuati dipenderanno eventuali decisioni sul prosieguo delle attività in presenza. Se si fosse creato un nuovo cluster, sarebbe da non escludere la chiusura del palazzo di Giustizia. Da quanto si apprende, è stata già inviata una apposita richiesta all’Asrem per un periodo di 10 giorni, che tuttavia potrebbe non rendersi necessaria qualora gli esiti dei test non riferiscano di nuovi casi. Se ne saprà di più nelle prossime ore.
Preoccupazione dunque per la ripresa dei contagi e in merito il consiglio direttivo della Camera penale circondariale di Isernia, riunito in seduta straordinaria tramite piattaforma da remoto, ha deciso di scendere in campo per formulare proposte in grado di contrastare la diffusione del virus. In un documento messo e nero su bianco e firmato dal presidente Francesco La Cava, si prende atto della recrudescenza della pandemia da Covid-19 e della potenziale diffusione anche nell’ambito dell’Ufficio Giudiziario del Tribunale di Isernia, quotidianamente frequentato da magistrati, personale dipendente, avvocati e privati cittadini al fine di assicurare un servizio pubblico. Per questo, si richiede l’installazione di un presidio mobile, all’interno del Tribunale, che svolga uno screening con test rapidi su base volontaria, sulle persone che frequentano l’Ufficio Giudiziario, per prevenire la diffusione dei contagi da Covid-19 o di qualsivoglia diversa strumentazione o iniziativa conformemente idonea.