Alla fine la sorpresa, che qualcuno fra gli scranni di Palazzo San Francesco pensava di servirgli martedì 17 novembre, il sindaco l’ha riservata ad una delle sue fedelissime della prima ora, l’assessore Sonia De Toma. Il classico fulmine a ciel sereno: passato indenne alla tempesta del bilancio grazie alle responsabili Pizzi e Calenda, il sindaco ha messo nero su bianco il benservito all’esponente eletta proprio con la sua lista. Che di fatto esce definitivamente dall’aula consiliare di Palazzo San Francesco essendo gli assessori tutti esterni. « Negli ultimi mesi il comportamento tenuto dall’assessore Sonia De Toma non è risultato in sintonia con gli indirizzi dettati dal sottoscritto, mostrandosi talvolta distante dagli intendimenti perseguiti – il tono perentorio del decreto numero 23 firmato da d’Apollonio -; inoltre, con riferimento all’adozione di alcuni provvedimenti di competenza della giunta comunale, non rientranti nelle deleghe del predetto assessore, la stessa ha talvolta manifestato un dissenso esplicito che, al di là del singolo provvedimento, ha determinato un contrasto evidente con l’indirizzo politico amministrativo di questa amministrazione». Insomma, rapporto politico e di stima ormai compromesso parrebbe capire dall’atto sottoscritto dal sindaco che ha il potere di «nominare e revocare i membri della Giunta sul presupposto che egli, essendo eletto direttamente dai cittadini, è responsabile del governo locale e a lui devono essere imputati i risultati dell’amministrazione». La fine di un legame di fiducia iniziato l’11 luglio del 2016 quando il sindaco scelse proprio lei come assessore. Nelle parole di d’Apollonio le ulteriori motivazioni, legate sempre al presunto agire della ormai ex assessore: il comportamento della De Toma ha causato il «deterioramento del rapporto di sintonia politico-amministrativa con il capo dell’amministrazione ed alcuni componenti della giunta comunale nella sua attuale composizione». Non finisce qui: «ha influito negativamente sul corretto ed efficace funzionamento dell’organo collegiale di cui è parte e ha definitivamente determinato il venir meno delle condizioni di fiducia poste a fondamento della sua nomina assessorile». Ergo, visto che il sindaco deve portare avanti il programma politico che ormai è quasi al termine, assicurando la coesione e l’unità di indirizzo della Giunta, non c’è più spazio per la De Toma posto che questi obiettivi «non sono compatibili con la permanenza dell’assessore nella compagine di Giunta essendo ormai irrimediabilmente compromesso il rapporto di fiducia e di collaborazione con il Sindaco». Le deleghe passano ad interim al sindaco, fino ad una nuova assegnazione. Concetto fumoso, che potrebbe significare un nuovo (o una nuova) assessore, oppure un rimpasto con tanto di riassegnazione dei settori di competenza. Sonia De Toma, vittima o carnefice? Trincerata dietro un comprensibile silenzio, preferisce aspettare qualche giorno per poter metabolizzare quello che probabilmente non si aspettava a pochi mesi dalla fine della consiliatura.

red.pol.

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