Una petizione online, così che possa essere firmata da chi ha a cuore le sorti della sanità molisana e ovunque si trovi. Obiettivo? Inondare il ministro Speranza delle firme necessarie per ribadire quella che il Forum per la Sanità Pubblica continua a prospettare come la soluzione migliore per fronteggiare l’emergenza Covid. Usare il Vietri di Larino, questo il mantra oggetto di una petizione pubblicata su change.org che al momento ha superato le 700 firme. Cosa chiedono i promotori è ormai noto. «La proposta di riaprire e destinare alla patologia Covid tutta l’ospedale Vietri di Larino, condivisa dal Consiglio regionale e dai cittadini, attraverso i loro sindaci, è stata consegnata al ministero dal commissario ad acta – scrivono nella petizione indirizzata al ministro Speranza -, il ministero della Salute, di fatto avverso a quella proposta, ha scelto di rendere gli ospedali regionali misti Covid e non Covid. Tale scelta si è rivelata deleteria per tutti i pazienti molisani e per gli operatori sanitari. I cittadini molisani firmatari di questa petizione – si legge – chiedono al ministro della Salute di tornare sulle proprie decisioni e consentire la riapertura dell’ospedale Vietri di Larino da dedicare a tutta la patologia pandemica e di favorire in ogni modo la possibilità di assumere personale sufficiente, medico, paramedico e ausiliario per sanarne la grave carenza dovuta a dodici anni di blocco del turnover per il debito sanitario, ricorrendo, se necessario anche ad organizzazioni umanitarie, come Emergency o a Medici senza Frontiere». Ed è proprio il portavoce del Forum, il primario del pronto soccorso di Isernia Lucio Pastore, a spiegare il perché di questo appello. «Il personale medico e sanitario è davvero sotto stress oltre che sotto organico – spiega ai microfoni di Teleregione – motivo per quale riteniamo sia opportuno affidare una struttura del genere a Emergency o a Medici senza Frontiere per superare la problematica della carenza di personale non essendo in grado di reperire professionalità con i concorsi». Quindi riaprire il Vietri, destinarlo a centro Covid di riferimento regionale e affidarlo a Gino Strada. «Una soluzione ottimale» sostiene Pastore. Che però è stata già bocciata una volta.