La classica boccata d’ossigeno, attesa da tanti imprenditori costretti a bloccare ogni attività e quindi la possibilità di guadagnare, è contenuta nel decreto Liquidità varato dal Governo per far fronte alle esigenze delle aziende che si sono trovate, e si trovano, in gravi difficoltà economiche. Un aiuto, fondamentale in un momento così complicato, che avrebbe dovuto essere utilizzato in rispetto della legge e che, invece, un imprenditore edile isernino, operante nel settore delle costruzioni e ristrutturazioni, ha pensato bene di incassare e poi donare ai suoi familiari. Ventimila euro, un regalo niente male quello che pensava di aver incassato dallo Stato e che non è sfuggito alla Guardia di Finanza che, prima volta in Italia per questa fattispecie, ieri mattina, in esecuzione del decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale, Michele Caroppoli, ha perquisito la società edile isernina e il suo amministratore. Sono stati sequestrati valori e liquidità finanziarie nella disponibilità dell’imprenditore per un valore corrispondente all’illecito profitto ottenuto per aver distratto finanziamenti ottenuti con garanzia dello Stato. Il sequestro preventivo è stato richiesto, unico caso sul territorio nazionale al momento, dalla Procura all’esito delle accurate indagini svolte proprio dalle Fiamme Gialle e coordinate dal sostituto procuratore Alessandro Iannitti sotto la direzione del procuratore Carlo Fucci. Indagini che hanno consentito di appurare che l’amministratore della società, una volta ottenuti i fondi in base ai requisiti previsti dal decreto Liquidità e nonostante si trattasse – come è evidente – di somme vincolate nell’utilizzo, aveva invece trasferito una grossa parte dell’importo sul proprio conto personale e poi su quello dei familiari. Per una donazione. Ma quanta generosità, con fondi statali destinati a tutt’altro però. L’attività della Guardia di Finanza, che ha sequestrato valori e liquidità per una somma corrispondente all’illecito profitto ottenuto grazie all’erogazione statale che aveva tutt’altra finalità, impedirà ai responsabili di godere di tali guadagni fuorilegge. Un’operazione quella di Procura e Fiamme Gialle che non resterà un caso isolato, come specifica il procuratore Carlo Fucci visto che saranno impegnate nelle azioni di contrasto dei fenomeni di indebito accesso ai benefici messi in campo dallo Stato perché le risorse economiche pubbliche possano essere spese correttamente ed indirizzate alle imprese, quelle realmente bisognose, mai come in questo momento così tragico che sta vivendo il Paese.

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