Le elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale non sono poi così lontane. Resta, certo, l’incertezza sulla data della consultazione elettorale che avrebbe dovuto tenersi in primavera ma che potrebbe slittare ove mai gli effetti dell’emergenza pandemica dovessero protrarsi ma il tema è, seppure latente ancora, nell’agenda politica regionale e cittadina. «Immagino che entro la fine del mese nel centrodestra si aprirà la discussione» spiega Filoteo Di Sandro, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia. Il suo partito ha accolto, di recente, l’ex assessore comunale Sonia De Toma, defenestrata in malo modo dall’attuale sindaco per il quale Di Sandro ha solo parole di stima. Nelle fila del partito il cui volto, a livello nazionale, è quello di Giorgia Meloni negli ultimi mesi sono approdati l’ex consigliere Massimiliano Scarabeo e gli attuali inquilini di Palazzo d’Aimmo Michele Iorio e Aida Romagnuolo. E da Isernia parte una nuova sfida per Fratelli d’Italia. «Sono molto soddisfatto – ammette il coordinatore regionale con il consueto garbo -, il consenso intorno al partito è in crescita, sono aumentate le adesioni». E in Consiglio regionale il partito oggi può contare su tre esponenti di peso. Dietro l’angolo la tornata elettorale che coinvolge il capoluogo di provincia, una città per certi versi ‘difficile’, come l’hanno definita di recente altri competitor per lo scranno più alto di Palazzo San Francesco. «Non è stato convocato ancora alcun incontro ufficiale – spiega ancora Di Sandro – ma noi crediamo che i tempi siano maturi per avviare un confronto, un dialogo con gli altri partiti di centrodestra con l’obiettivo di individuare, tutti insieme, una rosa di nomi, di professionalità in grado di guidare al meglio Isernia e nella quale scegliere la persona giusta». Una sfida diversa dal consueto, questo è evidente: la comunità, come tutte le altre del Molise e d’Italia, è ancora stretta nella morsa dell’emergenza pandemica, con tutti i risvolti che comporta. E quindi il futuro sindaco dovrà essere l’uomo o la donna della rinascita, della ripartenza. In grado di concretizzare una idea di futuro che oggi più che mai dovrà essere individuata e perseguita con tenacia, passione, competenza. «Fratelli d’Italia qualche nome già ce l’ha – confessa Di Sandro che, come è giusto che sia, non si lascia andare ad alcuna indiscrezione – ma è indispensabile, come detto, il confronto con tutti gli altri partiti del centrodestra». L’amministrazione d’Apollonio ha lasciato un segno, secondo l’opinione del coordinatore regionale di Fratelli d’Italia. «Fu la scelta giusta in quel momento storico – racconta Di Sandro – e noi fummo il primo partito a proporre il nome di d’Apollonio, che è persona seria, affidabile e che ha ben amministrato. Ora le condizioni sono cambiate, il momento storico è completamente diverso e nuovo». Ma se d’Apollonio fosse tentato dall’idea di un bis, Fratelli d’Italia sarebbe sempre fra gli sponsor del sindaco nel suo secondo mandato? «Ad oggi non sappiamo se d’Apollonio voglia ricandidarsi» rintuzza Di Sandro, rilanciando la palla nell’altra metà del campo. Del resto l’attuale sindaco di Isernia, a margine della revoca dell’assessore all’Istruzione, non ha ben chiarito le sue intenzioni sul prossimo futuro politico. Se Fratelli d’Italia ha già qualche nome spendibile sul tavolo del prossimo confronto politico con i partiti di centrodestra, allora è possibile anche tratteggiare l’identikit del futuro candidato sindaco di Isernia? Di Sandro non entra nel dettaglio ma lancia una sorta di avvertimento. «Se fosse un politico esperto, noi lo preferiremmo». Esperto perché, come detto, le sfide che attendono il prossimo sindaco saranno di quelle dirimenti per il futuro della città, della comunità, del territorio. I tanti e pesanti effetti collaterali della pandemia non saranno facili da guarire, motivo per il quale l’esperienza avrà un peso specifico importante, sarà la chiave di volta per individuare la persona più giusta per quel ruolo. Esperienza potrebbe averla il sindaco uscente, qualche suo assessore, qualche politico che magari ha già ricoperto quel ruolo oppure ne ricopre altri in Istituzioni diverse dal Comune. Insomma, un identikit volutamente generico ma che fornisce indicazioni interessanti sulle quali lo schieramento di certo dovrà cominciare a ragionare. «Dovrà essere una persona seria, affidabile e competente – conclude Di Sandro lanciando un’altra bordata – sperando che ci sia un ragionamento di coalizione e non di partito». Gli alleati sono avvisati.
red. pol.