Le Ferrovie dello Stato si apprestano a rimettere in vendita le aree e gli immobili presenti nell’area della stazione di Isernia. Questa è la notizia circolata negli ultimi giorni. Come è noto il commissario straordinario Annunziato Vardè ha scelto di non opporsi alla sentenza del Tar Molise che accoglienza l’istanza di tre cittadini ha annullato la delibera e tutti gli atti correlati approvati dal Consiglio comunale di Isernia. In particolare il Tar ha annullato la convenzione che consentiva alle Ferrovie di costruire tre edifici nell’area della stazione, concedendo al Comune l’Officina della Cultura e un ampio terreno da trasformare ad area verde attrezzata. Attraverso l’intesa l’amministrazione comunale retta dal sindaco Melogli. Il tutto attraverso una scheda (la PS8) che sanciva gli indici di fabbricabilità massimi. I tre cittadini essendo residenti nella zona confinante con quella in cui dovevano sorgere le nuove palazzine, avvalendosi della professionalità dell’avvocato Ennio Mazzocco, sono riusciti a fare annullare dal Tar la delibera e la convezione, poiché trattandosi di una variante al Piano Regolatore la scheda andava approvata dal Consiglio comunale e poi dalla Regione. Nel frattempo in due occasioni il bando promosso dalle Ferrovie è andato deserto ed ora sembrerebbe esserci la volontà di rimettere in vendita gli immobili, tra i quali l’Officina della Cultura. Questa operazione non consentirà agli acquirenti di costruire nuovi immobili o modificarne la destinazione d’uso. Per entrambi i passaggi sono necessarie le autorizzazioni del Comune.