L’unità dello schieramento e d’intenti, all’interno del perimetro del centrodestra «che secondo me è ancora vincente per la città». Elezioni comunali, vicine ma ancora ‘sospese’, senza una data certa. Motivo forse di iniziative ancora non concretizzate, di incontri annunciati. «Ci sono svariate proposte di candidatura – chiarisce il consigliere regionale che però resta ‘il presidente’, soprattutto nella sua città – ma si tratta soprattutto di esponenti di Palazzo San Francesco». Insomma, autocandidature allo scranno più alto, nulla di più. Nessuna trattativa in corso, che Iorio sappia. Nessun incontro ufficiale. Sebbene circolino voci, indiscrezioni, indicazioni. Ad esempio, una su tutti, quella di proporre al tavolo il nome (e la professionalità, sia chiaro), del già sindaco Gabry Melogli. Sponsorizzato, si sussurra, proprio da Michele Iorio. A precisa domanda, ‘il presidente’ non risponde nell’immediatezza, da fine conoscitore delle liturgie politiche che accompagnano l’indicazione di un papabile. Tentenna, ma poi scopre le carte. «Non lo escluderei, ancora non ci ho parlato ma lo farò sicuramente» ammette. Ma per verificare la eventuale disponibilità a tornare a Palazzo? «Potrebbe essere – continua Michele Iorio – ci parlerò, non è in dubbio. Ma ancora non mi sono mosso» puntualizza. Il centrodestra avrebbe dovuto riunirsi in questi giorni di fine gennaio, probabilmente la crisi di Governo ha creato qualche problema organizzativo ai leader regionali che siedono in Parlamento (come la coordinatrice azzurra Annaelsa Tartaglione e il commissario della Lega in Molise, Jari Colla). Centrodestra diviso a Palazzo San Francesco, l’assurdo è che nei fatti l’uomo che Salvini ha scelto per serrare le fila della Lega in Molise parteciperà la tavolo del centrodestra anche se il gruppo consiliare al Comune di Isernia non appoggia il sindaco uscente. Che è stato eletto in quota centrodestra. O meglio, in quota di una parte del centrodestra. Lo stesso avverrà per i Popolari: in Regione forza di maggioranza, con il coordinatore regionale che è assessore nell’esecutivo Toma, ma a Isernia opposizione dura e intransigente al sindaco d’Apollonio. «Un modello da non replicare – commenta Michele Iorio – quello che abbiamo visto a Isernia ma anche il discorso Regione non è da prendere così, pacchetto completo, visto che mostra più di qualche problema». Iorio non nasconde la polvere sotto il tappeto, non cerca di oscurare quella frattura interna che lo vede non propriamente conforme alla maggioranza che sostiene il presidente Toma nella quale è stato eletto ma di cui è spina nel fianco fin dall’inizio. Modello da non replicare a Isernia, modello che mostra crepe a Campobasso. «L’unità sì, ma non tanto per dire. Non solo sul nome ma sul come si arriverà a designare il candidato alla carica di sindaco di Isernia. Giacomo D’Apollonio è stato vittima di questo centrodestra spaccato, ne ha pagato lo scotto – ammette Iorio che aveva appoggiato con forza la candidatura dell’attuale primo cittadino della sua città cinque anni fa -, questo scenario nel quale ha lavorato non è stato di certo d’aiuto. Occorre un’analisi politica seria, meditata. Poi ognuno potrà esprimere le proprie condizioni. Ma è indispensabile, lo ripeto, l’unità di intenti all’interno dell’area di centrodestra». In questo schema di ragionamento, l’ipotesi di un d’Apollonio bis – se il suo nome riuscisse a fare sintesi in un centrodestra così esplosivo come a Isernia – potrebbe trovare il placet di Iorio? «La sua è una richiesta legittima – spiega, riferendosi alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco proprio a Primo Piano – ma si tratta di vedere come la si pone e come viene ricevuta. Io credo che le cose vadano fatte con correttezza: allora, cinque anni fa, il centrodestra ha vinto con d’Apollonio. Ora, quasi al termine della legislatura, occorrerà fare una sintesi delle cose fatte e della disponibilità a continuare. Il modello di elezione del sindaco si basa sul gradimento di tutti i componenti di una coalizione ma non è detto che si debba rispettare esclusivamente il cosiddetto tavolo del centrodestra, ho più di qualche dubbio sul modello di composizione. Bisognerebbe chiarirlo con esattezza, non credo si possano ripetere gli errori fatti nel passato e poi credo che occorra chiarezza sulla proposta programmatica senza che questa diventi una parola vuota, rispetto al ruolo che Isernia può e deve avere all’interno della regione». Insomma, non c’è alcuna certezza al momento di chi siano gli alleati, di quale sia la vision per la città e di chi la debba ‘disegnare’ e poi mettere in pratica. Resta sullo sfondo l’ombra tratteggiata dal coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, partito nel quale milita Iorio. La carica di sindaco di Isernia ad un politico esperto. «Io sono d’accordo con l’identikit tracciato da Di Sandro» conferma. Un perimetro un po’ ampio nel quale individuare l’uomo giusto, potrebbe essere anche il suo identikit… «No, no. Io sono fuori gioco» rilancia il già presidente. Con una risata di gusto.