Rischia di diventare un’altra pericolosa buccia di banana per il primo cittadino quella che a ben guardare si potrebbe classificare come l’ennesima emergenza del capoluogo di provincia. Polizia Municipale con l’organico ridotto davvero all’osso: ciliegina sulla torta la notizia che l’ultimo agente assunto lascerà presto la città visto che è risultata vincitrice di concorso a Cassino. La classica goccia che si aggiunge ad un vaso pieno di complicazioni che nei fatti si traduce nell’impossibilità – concreta – di poter assolvere al proprio compito nel modo più corretto. Il comandante facente funzioni a giorni andrà prima in ferie e poi in pensione. A Isernia, quindi, rimarrebbero in servizio otto agenti di cui due per espletare le pratiche burocratiche e cinque con ruoli operativi. Che, tradotto significa, coprire due turni giornalieri. Quello antimeridiano (dalle 8 alle 14) e quello pomeridiano (dalle 14 alle 20). Quindi, ricapitolando: cinque vigili urbani chiamati ad assicurare – sull’intero territorio comunale – viabilità, incidenti, accertamenti sulle residenze, notifiche giudiziarie, controlli su eventuali abusi edilizi, viabilità scolastica. Senza contare poi le chiamate dei cittadini per passi carrabili e posti disabili occupati, eventuali discussioni fra automobilisti per incidenti stradali. Cinque agenti che non sono robot, che hanno ferie da smaltire e che magari possono anche ammalarsi oppure usufruiscono di permessi in base alla legge 104. In una situazione di normalità dovrebbero assicurare il controllo dei due mercati settimanali, in emergenza pandemica – come da un anno a questa parte – devono eseguire i controlli relativi alla disposizioni anticontagio. Insomma, una situazione davvero non facile che il sindaco dovrà affrontare posto che la delega è nelle sue mani. Rafforzare l’organico, e anche in fretta: questa sembra l’unica strada che però si potrebbe scontrare con i tempi lunghi legati agli adempimenti, eventuali difficoltà di tipo economico che potrebbero non consentire coperture finanziare adeguate. Certo è che la questione rischia di sfuggire di mano, di trasformarsi in quella buccia di banana di cui il primo cittadino di certo vorrebbe fare a meno.
ppm