Le mani, veloci e precise, disegnano un mondo antico che dalle radici della sua storia ha ritrovato la linfa per un vero e proprio Rinascimento. La baguette della maison Fendi, dedicata al tombolo di Isernia, è più di un gioiello, più di un accessorio, più di un pezzo iconico. È arte, storia, passato e futuro, cultura, fatica, passione, amore.
Di un bianco accecante, brilla quanto quell’arte che si tramanda e che sembra aver trovato un nuovo canone espressivo. Tonino Chiacchiari, della G.C. Corredi, ha aperto le porte del suo mondo all’alta moda realizzando quel prezioso tombolo, frutto di ore di lavoro, rigore e precisione, che è diventata la it bag. Pezzo di cui, chi potrà permetterselo, non farà a meno.
All’interesse della maison Fendi – che ha inserito il simbolo di Isernia nel progetto «HandIn Hand» – non è seguito quello delle istituzioni che, invece, sembrano aver colto l’importanza di riprendere in mano gli strumenti del mestiere e farne futuro solo in un passato recentissimo. Fendi è arrivata prima dell’amministrazione comunale e anche di quella regionale. Ha promosso nel mondo il suo progetto, ha rilanciato su tutti i canali la baguette realizzata con il tombolo ma nessuno ha inteso alzare il telefono e chiamare Tonino Chiacchiari. Che, da uomo concreto e con i piedi piantati in terra, non si stupisce ma puntualizza. Quell’attenzione, arrivata dagli stilisti della casa di alta moda, è il frutto solo ed esclusivamente «dell’impegno di un piccolo imprenditore che, con coraggio, caparbietà ed orgoglio ha accettato questa sua personale sfida – spiega -. Mai, in 45 anni di attività, le precedenti amministrazioni, né tantomeno quella attuale che, da alcuni mesi, dimostra così tanto interesse nel merletto a tombolo, hanno mai rivolto una parola di elogio o mosso alcun gesto simbolico, come riconoscimento per aver tramandato da due generazioni l’arte del tombolo, dandone lustro e notorietà nelle più grandi fiere ed eventi espositivi nazionali ed internazionali, servendo clienti in tutta la penisola ed oltre. È comunque un bene che, dopo anni di assoluta trascuratezza, il tombolo di Isernia torni ad avere l’importanza che merita, com’è un bene che altre associazioni nascano e protraggano la tradizione del merletto, con il supporto anche delle locali amministrazioni».
Tonino è un maestro del tombolo ma anche di gentilezza e da imprenditore di un settore di nicchia che fa la differenza in un campo dove la preziosità di un prodotto è il frutto di impegno, di attenzione e di costanza – è consapevole che solo insieme si possono raggiungere obiettivi importanti, che fanno bene al territorio, al tessuto economico, alla cultura di un luogo, al futuro da declinare con altre progettualità che traggono spunto dal passato. E quindi, da parte sua, solo auguri a chi riparte da questo prezioso settore dell’artigianato «perché consegua gli obiettivi prefissati e continui a mantenere viva l’arte del tombolo di Isernia». ls