Termina con un sentenza di assoluzione l’inchiesta promossa dalla Procura di Larino nel lontano 2014 sulla mancata realizzazione degli argini del fiume Biferno nella zona a valle del Liscione. Attività investigativa avviata quand’era procuratore capo Ludovico Vaccaro, ora al vertice dell’ufficio inquirente di Foggia, che ha visto rinviato a giudizio due ex assessori regionali ai Lavori pubblici e i legali rappresentanti del Cosib. La sentenza di assoluzione è stata pronunciata oggi al Tribunale frentano dal giudice Elena Di Brino, che ha scagionato Pierpaolo Nagni, titolare della delega alle Infrastrutture e ai Lavori pubblici nella Giunta Frattura, Luigi Mascio e Leo Antonacci, che ebbero l’onere di guidare il Cosib nel periodo successivo alle dimissioni di Antonio Del Torto. Ovviamente derubricata la posizione dell’ex assessore regionale della Giunta Iorio Luigi Velardi, nel frattempo deceduto. Dopo una lunga attività istruttoria, il Tribunale di Larino ha assolto gli imputati con la formula “il fatto non sussiste” Nagni, Mascio e Antonacci, dunque, accusati di delitti colposi di pericolo per non aver fatto eseguire i lavori di messa in sicurezza degli argini del Biferno dalla diga del Liscione e fino al mare. La difesa, rappresentata dagli avvocati Antonio De Michele, Nicolino Cristofaro e Mariano Prencipe, ha dimostrato, da un lato, che i lavori non potevano essere eseguiti in assenza di un parere favorevole da parte della commissione Via, dall’altro perché, se pur stanziata, la somma occorrente di 15 milioni di euro era stata solo stanziata, ma non erogata. Come accennato, nel processo era imputato anche l’assessore regionale Velardi venuto a mancare nel corso del lungo iter dibattimentale.