La presenza del sindaco di Colletorto e di un assessore all’incontro sulle esperienze di Hospice promosso dall’Asrem certifica l’interesse ad ampliare i posti letto, che come affermato dal primario Mariano Flocco passeranno a 30, sfruttando la capacità di una nuova struttura. Interessante analisi delle cure palliative, quello di venerdì scorso a Termoli, nell’auditorium di via Elba. «Nel Dna delle cure palliative c’è l’approccio globale, come dice l’Oms, che la salute è stato di benessere, non assenza di malattie». Si esprime così la sociologa Annamaria Perino, che ha moderato il simposio medico. «Il paziente “inguaribile” deve essere preso in carico molto prima del fine vita ed essere trattato a tutto tondo, noi siamo qui a promuoverne la cultura delle cure palliative e prendiamo in carico anche la famiglia L’1% circa della popolazione molisana è interessata dalle cure palliative. Un percorso che avvolge e che prende in carico il malato ma anche la sua famiglia, per dare dignità, assistere, supportare chi soffre. Gli approfondimenti nel convegno che si è tenuto questo pomeriggio all’auditorium del Comune di Termoli, dal titolo “La cura delle malattie inguaribili tra dolore, dignità e speranza: l’apporto dei servizi di cure palliative”. «Celebriamo uno straordinario evento scientifico di elevato valore morale, sociale e religioso che investe etica, bioetica e religione – ha commentato il direttore generale Asrem, Giovanni Di Santo – Le cure palliative in definitiva consistono in un insieme di interventi finalizzati ad alleviare sia i sintomi fisici della malattia, per esempio il dolore o la nausea, sia quelli psicologici, dalla sensazione di rabbia, alla depressione, alla paura. Rappresentano inoltre una importante e straordinario pallium (mantello) che avvolge il paziente nella sua globalità e multi complessità patologica, esercitandone la charitas cristiana. Le cure palliative accompagnano e custodiscono il “malato terminale” assistendolo nel dolore, nelle sofferenze e nelle difficoltà che incontrerà durante l’ultimo periodo della sua vita rappresentando un sottile, fragile ma imprescindibile equilibrio tra sacralità della vita e garanzia di qualità, dignità e benessere fisico e psichico. L’Asrem ritiene prioritarie questi argomenti impegnando risorse umane, tecnologiche e strutturali alle cure palliative, avendo anche assicurando ai pazienti in carico in questo setting assistenziale la telemedicina a garanzia di una offerta consulenziale a distanza sia per i pazienti in hospice che in quelli domiciliarizzati». Immancabile l’accenno all’Hospice di Larino, affidato alla responsabilità e all’umanità del dottor Mariano Flocco che con determinazione e amore porta avanti un lavoro incessante. «Per poter stare vicino ai paziente che scelgono le cure palliative – ha concluso il vertice Asrem – c’è necessità di avere una certa predisposizione di animo del malato». La road map vedrebbe il trasferimento nella Rsa di Colletorto, nuova e mai entrata in funzione, ambienti che non potrebbero essere rinnovati nell’attuale sede e ci sarebbe comunque la volontà di tenere separate le attività dell’Hospice da quelle della casa della salute dell’ex Vietri.