Nasce la rete di intervento per il contrasto alla violenza di genere. Ne parlammo nel luglio scorso, dando notizia di un incontro preliminare con gli attori protagonisti, chiamati a entrare in questo meccanismo che punta all’emersione ulteriore di un fenomeno, individuato ormai come “Codice Rosso”, purtroppo in espansione. Il prossimo 25 novembre cade la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e nel 2022 fu anche il giorno di insediamento in Tribunale, a Larino, della Procuratrice della Elvira Antonelli. Quasi nel secondo anniversario di quella cerimonia, dopodomani, giovedì 21 novembre, alle 10.30 (nell’aula di udienza più ampia in Tribunale) questa rete sorgerà ufficialmente. L’anticipazione ci è stata data a margine della conferenza stampa dell’operazione “Champagne”, venerdì 8 novembre, ma ieri ne abbiamo avuto la conferma.
La titolare dell’ufficio inquirente frentano sin dal suo insediamento, avvenuto il 25 novembre 2022, ebbe a dire che sui fenomeni classificati nel Codice Rosso avrebbe avuto un’attenzione particolare e così già nel corso di questi primi 20 mesi di mandato alcune iniziative sono state varate. I fenomeni criminali di violenza sessuale, atti persecutori, maltrattamenti contra familiari e conviventi e atti di violenza di genere, in continua espansione, sono tra gli obiettivi prioritari di intervento della Procura della Repubblica di Larino. «Le importanti novità legislative introdotte dalla legge 172/12 (conversione della Convenzione di Lanzarote) e dalle normative successive sul contrasto alla violenza di genere, fino alla ultima riforma con la legge 168/2023, la casistica dell’Ufficio al 25 novembre 2022, data di insediamento del Procuratore, e quella del periodo successivo hanno motivato questa Procura della Repubblica a creare ed organizzare una Rete di intervento per il contrasto alla violenza di genere. Per far fronte al veloce esame e alla definizione celere dei fascicoli del procedimento, presso la Procura è stato istituito un gruppo di specializzazione denominato “Settore 3 – violenze di genere” cui sono assegnati due dei Magistrati dell’Ufficio con il supporto del terzo in organico. L’individuazione di specifici criteri di priorità nella trattazione della materia ha consentito il contenimento dei numeri delle pendenze. Al fine di agevolare l’emersione del fenomeno, nella homepage del sito della Procura della Repubblica e stato dedicato uno spazio denominato “sportello donna” evidenziato in colore rosa. L’attività afferente alla materia della violenza di genere interessa operatori del settore, referenti e collaboratori della Procura che esprimono diverse professionalità, tutti consapevoli che it numero oscuro del fenomeno, ossia il numero dei fatti di violenza che non sono conosciuti e elevato. Ai medesimi organismi e rivolto l’invito ad aderire alla costituenda Rete di intervento per il contrasto alla violenza di genere: agli Enti deputati alla emersione dei fenomeni e a quelli che operano l’intervento diretto sulle situazioni note di violenza di genere, a quelli specializzati nel sostegno, tutela e protezione delle vittime di violenza di genere e a quelli che nel proprio ambito contribuiscono alla emersione dei casi e dei reati in materia. Nella attualità, pur riconoscendo a tutti e a ciascun Ente istituzionale it concreto e decisivo apporto alla gestione delle problematiche proprie del settore, si avverte l’esigenza di una sinergia delle forze in campo La Rete ha, appunto, la finalità di consentire a ciascun aderente di accedere al percorso più lineare ed efficace per la gestione del fenomeno, dalla denuncia dei fatti, alla tutela legale, alla protezione della vittima, all’accesso alla giustizia riparativa del reo». Coinvolti magistrati, forze dell’ordine, associazioni, amministratori locali e sindaci, istituzioni e mondo sanitario. Nel precipuo ambito giudiziario, in particolare, fonte della notizia di reato possono essere indifferentemente il privato, la struttura medica privata, la struttura ospedaliera, la scuola, l’attitudine e la formazione delle forze dell’ordine ad acquisire autonomamente la notizia di reato, gli operatori del terzo settore. La Procura della Repubblica costituisce il terminale del fenomeno, si colloca nel momento di emersione della patologia del fatto, ma da essa derivano attività che coinvolgono le diverse professionalità: psicologi e assistenti sociali degli ambiti territoriali, strutture sanitarie e psichiatriche private e pubbliche sul territorio, psicologi ausiliari per le audizioni delle vittime di reato, specialisti psichiatri e psicologi da nominare quali Consulenti tecnici o periti per la redazione delle relazioni valutative sulla capacità a testimoniare dei minori e delle persone vulnerabili, operatori del terzo settore per l’accoglienza, la protezione e il sostegno delle vittime di reato, psicologico, legale e lavorativo quando possibile, avvocati specializzati nella materia. Per realizzare l’obiettivo si individueranno referenti specializzati di Polizia giudiziaria, nelle due compagnie dei Carabinieri e al commissariato di Termoli.

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