Trent’anni di esperienza specifica messa al servizio dell’intero territorio, questa la molla che ha fatto scattare l’azione tenace della Procuratrice della Repubblica, Elvira Antonelli, nell’affrontare l’emergenza delle violenze di genere, fenomeno che non regredisce, ma avanza, anche nel nostro territorio. Da qui, l’idea di strutturare una rete di intervento per contrastare le violenze di genere e ieri mattina al tribunale di Larino, dopo il primo incontro conoscitivo del luglio scorso, in tanti hanno risposto, anche oltre le aspettative dello stesso magistrato, che intende dare un messaggio di fiducia al territorio.
E c’erano davvero tutti. Oltre alla Procuratrice Antonelli c’erano il presidente del Tribunale, Michele Russo, le sostitute Marianna Meo e Ilaria Toncini, vertici di forze dell’ordine, col questore Cristiano Tatarelli, il comandante provinciale dell’Arma Luigi Di Santo (con loro anche i vertici territoriali delle due forze Vergine e Finizio, oltre al capo della mobile Graziano, dell’Asrem, amministratori comunali come Mariella Vaino e Paola Cecchi da Termoli e il sindaco Puchetti, che giocava in casa, comandante della Polizia locale adriatica Pietro Cappella, associazionismo, mondo forense e ambiti territoriali sociali, con gli attori che hanno siglato il documento.
«L’ho voluta perché avevo un’esperienza specifica in materia. come ha detto il Presidente Mattarella la collaborazione tra istituzioni è un dovere repubblicano. È un’espressione bellissima che riguarda anche questa iniziativa, la grande soddisfazione, che tra l’altro non aspettavo, è stata quella dell’entusiasmo generale che ho trovato nell’organizzare questa rete di intervento; la disponibilità del presidente del tribunale a sostenere l’iniziativa, ma anche a mettere a disposizione quest’aula che è la casa del giudizio e della giustizia. E’ una rete istituzionale che la procura della Repubblica organizza come capofila, che si nutre della attività di tutti gli enti che ora ne fanno parte. Passa attraverso tre fasi: l’osservazione per l’emersione del problema, l’intervento per la risoluzione dei problemi e il momento repressivo dei reati, quando ci sia la percezione che quel disagio che è stato osservato in prima linea costituisca frutto e vittimismo di reato di violenza di genere. Io sono arrivata due anni fa, non c’era ancora la legge ultima che è stata approvata nel dicembre dello scorso anno, che ha rivisto e ha dato un’ulteriore svolta, ma soprattutto ha richiamato ancor di più l’attenzione delle forze dell’ordine e della delle procure della Repubblica alla vittima di violenza di genere. Andiamo in quella direzione, vogliamo andare in quella direzione, la procura della Repubblica ha il suo pool di magistrati; per quanto piccolo è un pool che ho fortemente voluto. La Procura ha aperto sul suo sito la pagina sulla violenza di genere, lo sportello donna, indicando quelli che sono gli elementi fondamentali che dovrebbero ispirare la volontà di rivolgersi a noi e ha istituito la mail tumeriti.procura giustizia.it che è una mail allo stato conosciuta, ma allo stato non ancora molto frequentata, che noi ci auguriamo possa essere utilizzata sempre di più, per la problematica dell’emersione dei fenomeni di maltrattamento in famiglia, parliamo di reati che appartengono purtroppo alla parte meno conosciuta dei reati. Speriamo che anche questa iniziativa possa aiutare alla emersione vera e propria; alla nostra attività si aggiunge poi l’attività di prevenzione generale che viene fatta dagli organi istituzionali deputati, che fondamentalmente è coordinata dalla prefettura con le forze dell’ordine, con la scuola, con gli enti istituzionali che aiutano a creare la base. Perché poi possano lavorare bene gli enti che appartengono a questa rete e infine questo iniziativa non è un’iniziativa isolata a sé stessa, perché voglio ricordare che anche la Procura Generale con il procuratore generale Mario Pinelli prese l’iniziativa di creare una prima rete istituzionale che riguardasse le procure della giurisdizione, quindi Campobasso, Isernia e Larino, fissando dei punti base, dei punti forti sui quali io poi ho continuato a lavorare per arrivare al documento che abbiamo siglato». Tra le associazioni aderenti, la “Casa dei Diritti”: «Il progetto ha l’obiettivo di unire tutte le forze locali e istituzioni nell’azione contro la violenza di genere, mettendo al centro la tutela delle vittime e la prevenzione dei reati.
Tra i soggetti che contribuiranno alla rete di contrasto alla violenza di genere, un ruolo fondamentale sarà svolto dall’associazione “La Casa dei Diritti”, che si è sempre distinta per il suo impegno a favore dei diritti delle vittime e offrirà un supporto importante nel sostegno e nella protezione delle persone coinvolte in situazioni di violenza.
Grazie alla sua esperienza e competenza nel campo, La Casa dei Diritti, rappresenterà una risorsa preziosa nel Molise, contribuendo all’assistenza legale, psicologica ed economica delle vittime di violenza. La rete avrà quindi il compito di mettere in risalto i fenomeni di violenza di genere, ma soprattutto di sviluppare percorsi per il sostegno, tutela e protezione per le vittime. L’obiettivo è rendere più accessibile ed efficace l’intervento per chiunque si trovi coinvolto in situazioni di violenza, garantendo un supporto a 360 gradi, dalla denuncia alla tutela legale, fino all’accesso a forme di giustizia riparativa per i responsabili.
Questo progetto segna un passo importante per la città di Larino e per l’intera regione Molise, offrendo un sostegno concreto alle vittime di violenza di genere e creando una rete di protezione che coinvolge tutte le professionalità necessarie per combattere questo grave fenomeno».

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