Il tribunale di Larino è salvo? A giudicare da quanto emerso, ieri mattina, nel corso dell'assemblea degli avvocati sembrerebbe proprio di sì, ma resterebbe, quella che in greco, sarebbe un'ipotesi dell'irrealtà, ossia la possibilità che quello di Larino diventi non il terzo bensì il quarto tribunale molisano. Parliamo di irrealtà, ma qualcosa di concreto in realtà esisterebbe. A sentire il presidente dell'ordine forense bassomolisano, l'avvocato Antonio De Michele sembra che per tramite dell'ordine e “di una classe politica evidetemente più sensibile alle sorti del presidio giudiziario”, il tribunale di Lucera abbia chiesto di lasciare la Corte di Appello di Bari per quella di Campobasso. Una notizia davvero eclatante che però deve essere verificata nella sua interezza, che resta però nell'aria, “le voci girano – ha riferito lo stesso De Michele all'assemblea”. Una voce che comunque non è avulsa dal contesto di rivisitazione delle sedi giudiziarie che il governo Monti sta portando avanti per risanare il deficit dello Stato. Lo stesso De Michele tornando indietro di qualche settimana ha ripercorso i momenti salienti della discussione che le parti stanno compiendo con il governo sull'argomento. “Come presidente – ha affermato – non posso non riportarvi la notizia, ma d'altra parte devo anche precisare che qualora tale annessione fosse fatta sarebbe in realtà come sede distaccata di questo tribunale e non come realtà a se stante che, è solo in questo caso, farebbe venir meno il nostro tribunale. Un tribunale che in base al disegno di legge delega è salvo perchè ha prevalso il principio in base al quale una Corte d'Appello per esistere deve avere alle sue dipendenze tre tribunali ergo insieme a quello di Campobasso ed Isernia, Larino salverebbe la Corte di Appello di Campobasso. Una cosa voglio sottolinearla infine – ha aggiunto De Michele – altrove dove il rischio soppressione è simile al nostro tutti cercano di difendere il loro territorio, avvocati e politici insieme, noi invece dobbiamo registrare l'assenza dei nostri politici in questo delicato momento storico dove ancora una volta è in ballo questa irrinunciabile istituzione”.