Oltre 11 anni ad attendere un figlio che non è più tornato. Passa il tempo, ma per l’anziano Raffaele Di Paolo, recentemente tornato in auge come parente del 69enne assassinato in Sudafrica, la speranza e la sete di giustizia non lo abbandonano mai. Non sono bastati due gradi di giudizio per dargli la certezza di chi possa aver nuociuto all’amato erede, Nicolino. Raffaele Di Paolo non si arrende e attraverso il servizio pubblico, grazie all’intervista della collega Laura Calfapietra, si appella dalla Tgr Molise al Procuratore della Repubblica di Larino, affinché non ci si dimentichi di quell’uomo di cui non si ha più traccia dal 20 luglio 2017, da quando scese per comprare le sigarette in via Giulio Cesare e sparì nel nulla. Alla sbarra, come imputati di omicidio finirono la moglie Anna Vincelli e il suo presunto amante Domenico Ciarlitto. Un calvario giudiziario che li vide sulla graticola per 8 anni e conclusosi, dopo 4 gradi di giudizio, con l’assoluzione da parte giudici della Corte di Assise di Appello di Salerno. «Fatemi ritrovare mio figlio. Non si può abbandonare in questo modo il caso di una persona scomparsa… una persona della quale non si sa se è stata assassinata o altro». «Fatemi ritrovare mio figlio. Non si può abbandonare in questo modo il caso di una persona scomparsa… una persona della quale non si sa se è stata assassinata o altro», parole di un padre disperato e giammai rassegnato.