E’ stata commemorata ieri mattina al Tribunale di Larino la figura dell’avvocato Franco Cianci. Ad aprire l’incontro il presidente dottor Michele Russo che con stima si è rivolto al compianto avvocato Cianci valorizzandone il credo indiscusso e la fiducia nei confronti della giustizia, oltre la grande umanità che ha distinto il suo essere. A portare un saluto al compianto Cianci e il ringraziamento al presidente dottor Russo, ad apertura della cerimonia, Oreste Campopiano presidente dell’Ordine frentano. Un ringraziamento espresso a nome di tutti gli avvocati del Foro e dei componenti del Consiglio dell’Ordine per aver voluto ricordare la figura dell’avvocato Franco Cianci, un uomo che nella sua lunga vita professionale, ha contribuito a dare lustro, ben oltre il confine del circondario, al presidio giudiziario di Larino. Un gesto di grande signorilità quello del presidente, continua Campopiano, di portare un eloquente saluto e un deferente ricordo dell’avvocato Cianci. Un uomo, la cui carriera professionale è legata ad una data, quella del 7 dicembre 1955, essa fu l’inizio di una lunga, proficua e costante attività professionale. Anni di impegno, di studio, di vittorie e di sconfitte, ma sempre condotte con una forza e determinazione distinguibili, di chi non si arrende mai in un contesto dell’Italia dei tempi passati che non lo consentiva. E nella visione che il tempo rende più nitida la realtà e che esiste un filo che collega le condotte degli uomini, che segna e caratterizza la vita di ciascuno di noi, l’avvocato Cianci quel filo non lo hai allentato, ma tessuto e rafforzato nella sua attività professionale e altre attività a cui si è dedicato, da quella associativa e solidaristica a quella politica, locale, regionale e nazionale. Un ricordo lucido, quello di Campopiano, intriso del legame con il proprio padre che lo stesso Cianci considerava un maestro di vita oltre che di professione. Le battaglie condivise negli anni cinquanta, le udienze agrarie, in difesa dei più deboli, dei mezzadri, coltivatori, braccianti che venivano tutelati e riconosciuti nei diritti per la prima volta, in conseguenza della riforma.
E con la consapevolezza che dietro quelle cause scorreva la vita di intere famiglie, che si operava con determinazione e nel contempo con discrezione a tutela della famiglia stessa, di intere compagini e del loro vissuto. Nella nitidezza del ricordo dell’umanità dell’avvocato Cianci, nel saper apprezzare la gratitudine e il rispetto di quella gente dal volto segnato dai lavori nei campi, ma sempre ricco di dignità. Quella la gratificazione più preziosa. Questa l’umanità e la saggezza professionale di un grande maestro che si è reso fautore di grandi battaglie come quella a difesa del presidio giudiziario di Larino.
Dopo il memorare del presidente dell’Ordine di Larino ha avuto seguito il ricordo dell’avvocato Gabriella Degnovivo, collaboratrice dell’avvocato Cianci. Un pensiero, a nome delle colleghe di studio, non privo di emozione, partendo da un frase raccolta nel giorno del funerale”abbiamo perso un punto di riferimento”, queste parole danno l’idea di una grande perdita professionale, ma anche di una persona con la quale interfacciarsi e ricevere consigli in ogni campo.
Con le colleghe ci onoriamo di far parte del suo studio, continua la Degnovivo, ma non solo per la valenza professionale, soprattutto per l’impegno profuso in ogni ambito che ha visto la sua presenza insieme alla fermezza ed integrità a lui riconosciuti. Alla cultura di ampio aspetto che lo accompagnava con signorilità e lo ha contraddistinto.
Ma voglio sottolineare quanto lui ha fatto per noi, per chi ha iniziato al suo fianco e non solo, ma anche per i giovani a cui ha sempre rivolto uno sguardo attento e incoraggiante. Le confidenze raccolte del suo trascorso di giovincello, dei sacrifici e la determinazione del riuscirci che hanno sicuramente definito la sua personalità. La sua grande forza di volontà l’ha manifestata quando, nonostante la sua vista fosse grandemente compromessa, ha continuato a scrivere, anche le sue difese, facendo tesoro di una memoria smisurata che da sempre esercitava quotidianamente. Come uno stratega affrontava qualunque caso-problema giuridico scomponendolo in ogni sua parte e affrontandolo punto per punto. Oculato, preciso, ci ha insegnato a non scendere mai a compromessi, a non aver timore di mettere le cose in discussione, il rispetto dei colleghi, ma senza mancare di insistere, come solo lui sapeva fare. Con la stessa tenacia anche in altri ambiti, la politica, il Rotary di Termoli, di cui è stato socio fondatore, si è sempre distinto con la sua cultura e il sapiente uso delle parole.
Ha seguito l’intervento della Degnovivo un contributo dell’avvocato Laura Carfagnini, un pensiero espresso con il cuore, da sua allieva, sottolineando il legame che si creava con l’avvocato Cianci, non solo da colleghi, ma familiare supportato dalla sempre presenza della sua consorte. Affermazione ripresa dall’avvocato Roberto D’Aloisio che ha evidenziato la fiducia che lui riponeva nella sistema giudiziario, dell’impegno nel cercare di far superare l’individualismo della professione, valorizzando l’Ordine degli avvocati. Ha ricordato quanto Cianci ha dato alle generazioni di avvocati sino a pochi anni fa, essi gli devono molto, ha speso affermazioni e sentimento a vantaggio dei giovani che si avvicinavano alla professione, un grande maestro. I più grandi processi del dopo guerra lo hanno visto coinvolto professionalmente e fu pioniere negli anni 90 con due processi per femminicidio. D’Aloisio, ha poi proposto l’istituzione dell’albo d’onore del Foro ove assegnare un posto in prima linea all’avvocato Cianci.
A chiudere la cerimonia l’avvocato Benedetto Cianci, figlio del compianto. La sua emozione ha coinvolto tutti, nel ringraziare dell’attenzione e delle parole spese nei confronti del padre ha sottolineato “mio padre è stato anche il mio maestro, sono stato suo figlio e suo allievo, nulla di più bello. Mi nutre la stima che gli è stata dimostrata insieme all’affetto vero. Lui che è stato sempre attento a tutto e tutti, con un’attenzione particolare ai giovani, a lui che ci ha lasciato molto del suo patrimonio culturale, fatto di insegnamento professionale ed umano. Più di tutto apprezzo il rispetto che gli è stato dimostrato”.
Un momento intenso che si è snodato nella mattinata presso il Tribunale di Larino, ma che ha colto la grandezza di un uomo, la grandezza di Franco Cianci.

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