Continua a crescere la comunità dei profughi ucraini di Limosano. L’altra sera, infatti, è arrivata in paese la dodicesima famiglia che, come tutte le altre, è stata accolta con grande affetto dai residenti. Dopo 7 giorni di viaggio è arrivata a Limosano da Kiev una mamma con due figli adolescenti di 14 e 16 anni. Il terzo, maggiorenne, è rimasto in patria per difendere la città accerchiata dai russi. Anche la sua storia, simile a quelle delle altre famiglie giunte in paese nelle scorse settimane, è stata raccolta dalla sindaca Angela Amoroso.
«Tetiana – spiega il primo cittadino – medico, è partita da Kiev il 24 marzo per portare in salvo i figli Timur di 14 anni e Renata di 16 anni. Tetiana, con l’aiuto del traduttore, mi racconta la sua storia e commossa mi mostra le foto di suo figlio Costantin, che dal 24 febbraio, giorno in cui le truppe di Vladimir Putin hanno fatto il loro ingresso in Ucraina, è andato a combattere per difendere il suo Paese. “Ho paura per mio figlio” mi dice con gli occhi lucidi. “Lo sento ogni giorno telefonicamente, lui ci ha detto di fuggire. Io aspetto soltanto il momento in cui, finita la guerra, potrò tornare a Kiev a riabbracciarlo di nuovo”. Rimango senza fiato di fronte alla dolcezza di questa madre e spero che possa presto realizzare il suo desiderio. Ringrazio Angelo Ricciuto – conclude la sindaca – per aver aperto a questa famiglia le porte di casa e del suo grandissimo cuore».
Dopo questo nuovo arrivo sono una trentina i profughi ospitati in paese. I bambini e i ragazzi più piccoli sono già stati integrati a scuola. I profughi arrivati in paese sono quasi tutti donne e bambini perché mariti e figli maggiorenni sono rimasti in patria per combattere. Al momento è difficile prevedere quando potranno riabbracciare i loro cari visto che anche gli ultimi tentativi di cessate il fuoco non hanno avuto esito.

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