I macchinari ci sono, ma sono spenti. Fare una semplice radiografia al Poliambulatorio di Riccia ora non è più possibile. Così come non sono più garantite le visite specialistiche: oltre al radiologo, non c’è più il ginecologo, né il logopedista e tantomeno il pneumologo. Servizi cancellati nel momento in cui i medici sono andati in pensione o trasferiti in altri presidi. Anche il Cup-Pass ‘lavora’ 3 giorni a settimana. Prenotare un esame si può, ma solo nei giorni dispari. Insomma c’è stata una progressiva riduzione delle funzioni di un presidio che ha costituito in passato, ma che continua a rappresentare ancora oggi per Riccia e i numerosi comuni limitrofi un importante punto di riferimento per la cura e la salute dei cittadini. Qui confluiscono gli utenti di Cercemaggiore, Gambatesa, Tufara, Macchia Valfortore, Sant’Elia a Pianisi, Pietracatella e Jelsi. Paesi popolati soprattutto da anziani. A questa fascia ha pensato Concetta Morrone (nella foto), infermiera in pensione da gennaio. Si è fatta portavoce di un disagio corale che si è materializzato in 4mila firme allegate all’istanza che da ieri è sul tavolo del manager Oreste Florenzano. «Sono stata dipendente dell’Asrem per 40 anni – scrive Concetta – ed è mia intenzione portare all’attenzione dei vertici dell’Azienda la situazione in cui attualmente versa il “poliambulatorio” di Riccia che ha costituito e costituisce per Riccia e per i Comuni limitrofi (Cercemaggiore, Gambatesa, Tufara, Macchia in Valfortore, Sant’ Elia a Pianisi, Pietracatella, Jelsi) un importante punto di riferimento sanitario. La progressiva riduzione delle funzioni avvenuta negli ultimi anni mi ha indotto a predisporre un’istanza indirizzata al direttore generale dell’Asrem per il ripristino di alcuni servizi specialistici, tra cui Radiologia, Ginecologia, Chirurgia e Reumatologia e ancora Logopedia, Pneumologia, Malattie infettive, Chirurgia vascolare, Terapia antalgica. Altra questione evidenziata nella richiesta è la necessità di potenziamento del Cup-Pass affinché sia garantito per 5 giorni alla settimana». La richiesta, che in pochissimo tempo ha raccolto l’adesione di 4mila cittadini di Riccia e dei paesi limitrofi, è ora nelle mani del direttore generale nel quale confidano gli utenti del Fortore affinché il Poliambulatorio torni a svolgere funzioni e prestazini di una volta.

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