Le telecamere di Presa Diretta, la trasmissione condotta da Riccardo Iacona e in onda ogni lunedì alle 21,25, in Molise. Sotto la lente d’ingrandimento della puntata di questa sera il Piano nazionale di riprese e resilienza, che si presenta come la grande occasione dell’Italia. Ma si riuscirà a mettere in piedi i progetti e rispettare i tempi dettati da Bruxelles? E spendere i soldi che ci sono stati prestati per cambiare la faccia del nostro Paese?
La puntata “Pnrr Lavori in corsa” si occuperà proprio delle difficoltà di attuazione nei piccoli Comuni e in campo sanitario. Presa Diretta è andata in Sicilia, in Calabria, in Abruzzo, in Molise, ha attraversato il Paese per raccontare gli ostacoli sulla strada di questa importante sfida. Ha ascoltato i sindaci, i cittadini, gli esperti, ha raccolto esperienze positive e occasioni mancate.
«Nei piccoli comuni – dice il sindaco di Pietracatella Antonio Tomassone intervistato insieme al primo cittadino di Vinchiaturo Luigi Valente sulle difficoltà della gestione dei fondi – si lavora con personale ridotto all’osso. Come possiamo pensare di affrontare le grandi sfide di bandi così complessi come il Pnrr? Non esiste l’ufficio bandi, nei piccoli Comuni: l’ufficio bandi spesso siamo noi amministratori, perché non c’è altra soluzione. I Comuni, sotto i 5mila abitanti, e le aree interne hanno bisogno di una semplificazione che tenga conto della concretezza di realtà che sono davvero piccole e che non possono essere equiparate alle grandi città metropolitane». Ma vediamo cosa prevede il Pnrr a riguardo.
Sanità pubblica. Il Pnrr la vorrebbe rivoluzionare e cambiare la faccia anche della Medicina del territorio. Più di 8 miliardi per la digitalizzazione, per rinnovare le infrastrutture sanitarie e il parco tecnologico degli ospedali. E 7 miliardi per la medicina del territorio, per creare le Case della Comunità e portare la medicina pubblica più vicino alla gente. Ma in Italia mancano all’appello migliaia di medici di base e solo quest’anno ne vanno in pensione quasi 4000, come faranno allora a funzionare le nuove strutture territoriali?
I Comuni e la grande sfida del Pnrr: 66 miliardi da spendere tra mille problemi. Il personale tecnico e amministrativo negli anni si è assottigliato e oggi alle amministrazioni locali mancano ingegneri, contabili, geometri per scrivere i progetti e partecipare ai bandi. E poi la tabella di marcia europea, che impone un ritmo sempre più serrato. Se falliscono le amministrazioni locali, fallisce l’Italia.