Il caso è finito sui social, Whatsapp in particolare, generando disappunto e indignazione tra i residenti di Cercemaggiore. Anche il sindaco, raccontano in paese, è andato su tutte le furie.
Qualcuno, probabilmente agendo con la complicità della notte (ma non del buio, perché la zona di notte è illuminata a giorno) ha arrecato gravi danni a “La porta del mondo” e alla circostante area del belvedere.
“La porta del mondo”, realizzata dal maestro di Torella del Sannio Fernando Izzi, è tra i monumenti simbolo di Cercemaggiore.
L’opera in ferro si compone di una porta, dotata di due ante, che affaccia sulla Valle del Tammaro. Oltre la porta c’è un mappamondo, sempre realizzato in metallo.
I vandali hanno danneggiato il mappamondo, che con il calare della sera si illumina all’interno, e la staccionata che delimita il belvedere.
La zona attualmente è segnalata con del nastro rosso e bianco perché potenzialmente pericolosa, il mappamondo è stato rimosso e probabilmente sarà riparato nelle officine del maestro Izzi.
Dal 2017 il luogo è diventato ancora di più simbolo dell’emigrazione del paese più alto della provincia di Campobasso. Il 4 maggio (2017), infatti, con una delibera approvata all’unanimità, il Consiglio comunale ha istituito “La Giornata dei cercesi nel mondo”, fissando la data del 3 luglio di ogni anno per la celebrazione. Accanto al monumento è stata installata una grossa pietra con lo stemma del Comune e la dicitura scolpita “Cercemaggiore ai suoi figli nel mondo”.
Su questa pietra, ogni anno – il 3 luglio – viene posta una targa commemorativa di una persona di origine cercese che per meriti culturali, sociali, professionali ha dato un contributo importante nel servizio alla comunità. La prima targa commemorativa è stata conferita al dottor Pascal Spino (pediatra di fama mondiale) nato a Greensburg (Pennsylvania) il 24 aprile 1922 ed ivi deceduto il 27 luglio 2013, figlio di Domenico Spina e di Angela Emanuele, entrambi originari di Cercemaggiore.
Il monumento, la pietra con le targhe commemorative, il belvedere: facile intuire l’affetto filiale dei cercesi per un luogo considerato sacro.
Chi si è reso protagonista del gravissimo episodio di danneggiamento potrebbe avere le ore contate. “La Porta del mondo” si trova infatti su una delle strade di accesso al paese dove è installato un sistema di videosorveglianza. Seppur l’area sembrerebbe non direttamente monitorata da telecamere, lo è, però, il tratto di provinciale dove il monumento insiste.
Potrebbe, dunque, non essere difficile individuare gli autori o l’autore del deplorevole gesto.
ppm