Un anno fa le prime riunioni sul territorio di Riccia per il conferimento delle biomasse nella centrale a biometano che la società Agrimetano Sud intende realizzare in località Piana della Melia. In tutto questo tempo l’iter ha subito rallentamenti e battute di arresto soprattutto per l’azione di contrasto messa in piedi dal Comitato Riccia Borgo Pulito che torna a farsi sentire sulla sua pagina social.
«Forti dei pareri favorevoli espressi dalla Regione Campania e dalla Regione Molise, in questi giorni i rappresentanti dell’Agrimetano Sud annunciano che stanno per iniziare i lavori e dal Comune fanno sapere che ormai possono fare ben poco per impedire la realizzazione della “centrale” e quindi devono dare l’autorizzazione» scrive il Comitato che ha appena protocollato al Comune di Riccia e trasmesso per conoscenza alla Regione Campania, all’Arpa Molise e alla Procura delle Repubblica presso il Tribunale di Campobasso, una diffida ad annullare quel progetto previa verifica della disponibilità delle biomasse. Secondo il sodalizio che si oppone alla centrale di Piana della Melia, «la Regione Campania, nel dare parere favorevole, ha vincolato gli organi preposti alla verifica puntuale, in sede progettuale, autorizzativa e di esercizio, del tipo e provenienza delle biomasse dichiarate dalla ditta Agrimetano Sud, disponendo che per ogni minima variazione è necessario procedere ad una nuova valutazione di incidenza ambientale. Quindi oggi il Comune – deduce il sodalizio – dovrà chiedere alla ditta Agrimetano Sud i contratti con i fornitori e questa dovrà trovare: 1700 tn di sansa nel comune di Castelpagano dove non esiste un frantoio, 1700 tn di sansa nel comune di Riccia dove i 3 frantoi lavorano 520 tn di olive/anno; 1700 tn di sansa dal comune di Ielsi dove c’è un solo frantoio che lavora 150 tn di olive/anno; 5000 tn di siero dal comune di Sepino dove c’è un solo caseificio che lavora meno di 1000 tn di latte; 990 tn di letame suino dalle 3 porcilaie di Riccia che già hanno comunicato alla Regione Campania e al Comune di Riccia la loro indisponibilità al conferimento». Secondo il Comitato, né a Riccia né nei paesi limitrofi, ci sarebbero le biomasse per far funzionare la centrale così come ha dichiarato la società Agrimetano Sud, motivo per cui non può essere autorizzata la sua realizzazione. E il Comune di Riccia «farebbe bene a verificare, non solo le prescrizioni dettate dalla Regione Campania, ma soprattutto se quel progetto è ancora valido e se esistono ancora le condizioni perché si possa chiedere di realizzare, con una Pas Scia, quella “centrale” in zona agricola. Autorizzarla senza la verifica puntuale sulla provenienza delle biomasse, significa fare una scelta politica e chi la compie se ne dovrà assumere le responsabilità».