I Carabinieri della Compagnia di Campobasso hanno arrestato in flagranza di reato due giovani riccesi, di 24 e 25 anni, ritenuti responsabili del reato di tentato omicidio in concorso nei confronti di un 37enne. Ad accendere la miccia sabato sera, durante i festeggiamenti del Riccia folk festival, i due giovani aggressori. La discussione, che inizialmente ha visto coinvolte anche altre persone, è nata per futili motivi poi degenerati in minacce e promesse di botte. La vittima, un tecnico geometra del Comune di Riccia, ha così deciso di allontanarsi spegnendo ogni polemica. Giunto davanti al distributore del tabacchino si è poi accorto di essere stato seguito così ha allertato un parente con il suo cellulare. Ma in pochi istanti è stato aggredito dai due malviventi che l’hanno subito bloccato. Poi, mentre il 37enne si trovava a terra, uno dei due giovani ha estratto un fendente sferrandogli due coltellate all’altezza del fegato e della colonna vertebrale per poi fuggire.
Il ragazzo è stato soccorso da alcuni passanti e successivamente dal personale del 118 il quale, giunto sul posto, ha deciso di trasportarlo presso il reparto di chirurgia dell’Ospedale Cardarelli di Campobasso per essere curato.
Nel frattempo, le pattuglie presenti sul territorio delle Stazioni Carabinieri di Gambatesa, Riccia e Sant’Elia a Pianisi sono state fatte convergere sul luogo dell’aggressione dove i militari dell’Arma hanno ricostruito i fatti fin dai primi momenti, anche mediante le primissime notizie acquisite dalla vittima che intanto era stata ascoltata dai Carabinieri in ospedale. In pochissimo tempo, gli elementi acquisiti hanno permesso di individuare e riconoscere i due aggressori che si erano dileguati.
Gli stessi sono stati successivamente intercettati rispettivamente uno presso l’abitazione della nonna e l’altro presso il poliambulatorio di Riccia dove si era recato per farsi medicare la mano ferita durante l’aggressione.
Immediate sono scattate le perquisizioni dei Carabinieri presso le loro abitazioni dove sono stati rinvenuti gli indumenti sporchi di sangue che i due colpevoli si erano tolti di dosso.
Condotti in caserma, mentre venivano svolti i necessari accertamenti per ricostruire ogni istante di quanto precedentemente accaduto, i militari hanno setacciato ogni angolo delle strade del centro abitato di Riccia percorse dai due aggressori, alla ricerca del coltello utilizzato, di cui gli stessi si erano sbarazzati durante la fuga.
Dopo lunghe ore di ricerche continuate fino alle prime ore dell’alba, i Carabinieri sono riusciti a rinvenire l’arma del delitto la quale era stata gettata e nascosta all’interno di un tombino delle acque piovane sito lunga una stradina.
L’arma da taglio, della lunghezza complessiva di cm 17,5 e con evidenti tracce ematiche, veniva così repertata e sottoposta a sequestro penale.
Le perquisizioni domiciliari consentivano, altresì, di rinvenire a casa di uno dei due arrestati una carabina ad aria compressa marca diana modello 27 cal. 4,5 e con potenza superiore ai 4,5 joule, illegalmente detenuta, anch’essa sottoposta a sequestro per ulteriori verifiche.
Al termine delle attività di rito i due giovani sono stati dichiarati in stato di arresto a disposizione dell’A.G. che ne ha disposto la traduzione in carcere in attesa del giudizio di convalida ma soltanto uno è stato condotto alla casa circondariale di Campobasso in quanto l’altro, essendosi sentito male a seguito della notizia del suo arresto, è stato ricoverato presso il locale ospedale dove è piantonato dai militari 24 ore su 24. Secondo i conoscenti della vittima l’uomo avrebbe perso molto sangue ma non sarebbe in pericolo di vita. È attualmente vigile e sta ricevendo tutte le cure del caso.