Da sabato sono in consegna al Comune di Cercemggiore le 3mila mascherine realizzate e donate dalla Industria Tessile Italiana, entro questa settimana arriveranno a destinazione anche quelle confezionate dall’azienda per Riccia (2mila).
Un gesto concreto di solidarietà quanto mai efficace. Per la popolazione, chiamata a rispettare le regole dettate per il contenimento del contagio da coronavirus ma costretta anche a uscire sia pure solo per fare la spesa una volta a settimana o per necessità più ricorrenti (a partire da quelle legate alla salute, per esempio una terapia), le mascherine rappresentano un presidio anche psicologicamente importante.
Industria Tessile Italiana, racconta a Primo Piano Mariateresa Di Florio, è prevalentemente una jeanseria. È rimasta chiusa per 15 giorni, poi la decisione di riconvertire la produzione almeno temporaneamente e riaprire – naturalmente lavorando in sicurezza e in base alle linee guida delle autorità nazionali – per realizzare solo mascherine. «Abbiamo ricevuto tantissime richieste da Comuni, case di riposo e non solo. Quindi abbiamo deciso di convertire almeno per ora la nostra produzione. Realizziamo le mascherine in cotone doppio strato lavabile, con candeggina o prodotti comunque igienizzanti, e quindi sono riutilizzabili».
Vicesindaco di Cercemaggiore fino a maggio scorso e oggi consigliere comunale di minoranza, Mariateresa Di Florio è dipendente amministrativa dell’azienda di cui è titolare sua madre, Pasqualina Cristofano. L’idea di donare ai concittadini e ai vicini di Riccia le mascherine ha naturalmente superato e abbattuto ogni differenza e distanza politica, ogni rivalità.
«Abbiamo tanti addetti di Cercemaggiore in azienda e anche di Riccia. Ci è sembrato giusto aiutare il nostro paese e anche la vicina cittadina», aggiunge.
Entrambi i comuni, tra l’altro, sono stati dichiarati zona rossa. Riccia dopo l’identificazione del cluster legato alla postazione del 118 e Cercemaggiore in seguito al focolaio isolato alla casa di riposo. Comunità profondamente colpite, dunque. A Cercemaggiore si è registrato anche il decesso del 92enne che è stato il paziente 1 della struttura per anziani del paese. Covid-19 ha insomma colpito duro nella zona. Ma come è nel dna delle popolazioni di Cerce e Riccia, vietato arrendersi.
L’esempio della jeanseria Industria Tessile Italiana lo dimostra. ppm