Un saluto agli amici in campagna in pieno lockdown. Beccata e multata dai carabinieri il primo maggio, la vicesindaca di Riccia due giorni dopo aveva fatto il mea culpa, con un post su facebook, minimizzando l’accaduto e parlando di semplice ‘leggerezza’ che però ora potrebbe costarle l’incarico. Due settimane più tardi, infatti, le opposizioni in Comune riaprono il caso e chiedono un consiglio urgente e straordinario per discutere dell’avvenimento che ha visto protagonista la vice sindaca e assessora alle Politiche sociali. In particolare i gruppi consiliari Ricci@rinasce e Lista Moffa Sindaco oltre che stigmatizzare la gravità dell’accaduto, perché a violare la normativa anti Covid è stata una amministratrice comunale che contravviene alle regole in barba a quanto predicava in pubblico sull’importanza del distanziamento sociale, rileva anche una ricostruzione alquanto discutibile dei fatti resa dall’assessora sui social. Nella richiesta di consiglio, le minoranza rimarcano anche un aspetto non proprio trascurabile e cioè «la eventuale presenza di un caso positivo asintomatico, all’interno di quel gruppo» che «avrebbe potuto mettere a rischio la salute dell’intera comunità con risvolti ulteriormente penalizzanti per le attività economiche del posto». La vicesindaca Di Domenico invece di invitare i propri amici a tornare nelle proprie abitazioni, si è invece intrattenuta in loro compagnia «per circa due ore». Senza trascurare che il suo comportamento, proprio perché rappresenta le istituzioni locali, «oltre a minare la sua credibilità quale amministratore di questa comunità, ha leso anche l’immagine pubblica dell’amministrazione comunale e dell’intera comunità riccese che la stessa rappresenta».
Insomma le scuse sui social non cancellano la gravità dei fatti. Da qui il pressing sul sindaco Testa affinché la rimuova dall’incarico. Infine la richiesta che il Consiglio, qualora non fosse possibile la convocazione in seduta pubblica, venga trasmesso in streaming mediante la pagina Fb del Comune di Riccia.